Il nonno bacchetta i vigili su Facebook: polemica social su un motorino non in regola
Il nonno paladino, del nipotino in motorino. Sta calamitando le attenzioni del web – e gli immancabili commenti da tastiera – la piccata esternazione di un signore di Schio, infastidito a dir poco dalle sanzioni inflitte ad un ragazzino di circa 14 anni fermato ieri dalla polizia locale.
Contravvenzioni assortite contestate ad un giovane residente nell’Alto Vicentino, intercettato da una pattuglia nel tragitto che stava percorrendo – a dire del familiare – al ritorno da un centro specializzato dove intendeva effettuare la revisione del veicolo (del valore appena di 300 euro) e l’apposizione della targa, portata sulle spalle all’interno di uno zainetto anziché esporla sul retro del mezzo. Intento che non sarebbe stato portato a termine a causa dell’assenza di un documento della motorizzazione civile. Il ragazzino ha così fatto “retromarcia”, riprendendo la strada di casa, ma a poche centinaia di metri dal centro di revisione, sempre secondo la versione del nonno Giuseppe, raccontata in un post pubblico, è incappato negli intransigenti agenti del consorzio Alto Vicentino che dal canto loro si sono limitati ad applicare le norme del codice della strada. Queste ultime prevedono multe e sanzioni assai salate: sequestro del mezzo, 180 euro di multa appunto e una sanzione amministrativa quantificabile tra i 1800 e i 5 mila euro. “Uno stipendio mensile di un operaio/impiegato” sentenzia l’autore del messaggio in rete. Anche due o tre, aggiungiamo noi.
Il disappunto passa dallo sfogo a provocazioni di principio per nulla velate: “Che obiettivo volevano raggiungere i nostri eroi? Senza dubbio la repressione degli illeciti nella circolazione stradale. La funzione di rieducazione e l’equilibrio nell’applicazione della legge sono stati calpestati…”. A detta del nonno, il ciclomotore era regolarmente assicurato e quindi multa e contravvenzioni, elevate dopo aver chiamato il papà del ragazzo, sarebbero riferite alla mancanza di revisione e alla circolazione senza targa esposta.
Costerà caro insomma il “giretto” in motorino alla famiglia del malcapitato ragazzino, il quale probabilmente non intendeva affatto compiere una bravata ma sistemare il suo mezzo per poter circolare liberamente. Peccato non fosse possibile farlo prima di essere in regola con le normative.
Il vicecomandante del consorzio di polizia locale scledense, Loris Revrenna, interpellato, si riserva di verificare il caso specifico ma intanto si limita ad una riflessione più generale:”Nel caso il giovane venisse coinvolto in un incidente, oltre alle evidenti implicazioni dal punto di vista della salute, le conseguenze di carattere patrimoniale ammonterebbero a ben oltre una multa o sanzione. Il codice della strada non consente di viaggiare senza targa esposta e ben visibile e con un veicolo non revisionato. Riguardo alla sproporzione tra l’illecito commesso e la pena pecuniaria purtroppo l’applicazione delle sanzioni è automatica e non fa distinzioni ad esempio tra motocicli, automobili o addirittura autobus e autoarticolati. Infine non si possono autorizzare distinzioni tra chi lo commette, in relazione all’età o altro, anche qui la legge parla chiaro”.
Con buona pace delle lamentele del nonno premuroso che, a questo punto, se vorrà aiutare il nipote dovrà passare la mano dalla tastiera al portafoglio.