“Affari immobiliari”, sanzionato il titolare di un’agenzia: faceva da mediatore senza i requisiti
Un imprenditore vicentino, titolare di un’agenzia di intermediazione immobiliare con sede a Piovene Rocchette, dovrà pagare allo Stato una sanzione “salata” da un minimo di 7.500 a un massimo di 15 mila euro, in seguito ad un presunto esercizio abusivo dell’attività di mediazione nel settore della compravendita e locazione di edifici a uso abitativo.
L’uomo, del quale non sono state rese note per il momento generalità personali e neppure la denominazione dell’attività che dirige – si tratta di una società di capitali -, secondo i finanzieri del comando provinciale non era in possesso dei requisiti di legge imposti per poter svolgere determinate mansioni legate alla figura specifica in campo immobiliare.
Tra quelle verificate nel fascicolo di indagine proposto dalla Guardia di Finanza rientrano le visite presso edifici e locali da acquistare o proporre in affitto, i rapporti con tecnici abilitati per rilascio delle varie certificazioni e, in alcuni casi, presenziando anche al rogito finale. Si tratta in questi casi di prerogative di esclusiva competenza di mediatori qualificati, per legge in possesso dell’abilitazione derivante dal superamento di un esame obbligatorio al termine di un corso specifico di formazione. Non solo, sussistono altri requisiti basilari come l’assenza di condanne per determinati reati e dei provvedimenti antimafia.
La Guardia di Finanza berica ha agito nei mesi scorsi sulla base di una segnalazione giunta da parte della Camera di Commercio, che avrebbe riscontrato più anomalie e quindi avviato le procedure di controllo e di prevenzione contro l’abusivismo nella prestazione di incarichi professionali, soggetti a determinate norme. Le testimonianze di alcuni clienti dell’agenzia hanno contribuito a comporre un quadro preciso degli “affari” e della tipologia di servizi offerti nel dettaglio, unitamente all’incrocio della documentazione dopo gli accertamenti svolti sulla base dei dati bancari e commerciali.
La Procura di Vicenza è stata quindi informata dell’indagine ma, per il momento, non si ha notizia di denuncia formale, in attesa degli sviluppi della vicenda che per il momento comporta negli effetti la sanzione fino a un importo di 15 mila euro. Rimane da verificare la posizione collegata di sei diversi soggetti che, in qualità di parti in causa del contratto, avrebbero falsamente dichiarato di non essersi avvalsi di mediatori e di non aver sostenuto nessuna spesa per la mediazione mobiliare. Compensi in realtà elargiti, secondo la tesi accusatoria dei finanzieri vicentini, proprio a favore del titolare dell’agenzia messa sotto la lente d’ingrandimento, una condotta non consentita che avrebbe in ultima analisi provocato una possibile turbativa della libera concorrenza del mercato di settore.