Controlli su sicurezza e salute sul lavoro: 50 mila euro e denunce per due attività
Non si fermano nel mese di agosto, nel periodo più gettonato per le vacanze estive, le attività di controllo dei Carabinieri – in questo caso si parla di Altovicentino e in particolare del bacino assegnato alla Compagnia di Schio – finalizzate a vigilare sul rispetto e la tutela delle norme su sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.
Due le attività economiche in cui sono state riscontrate irregolarità: un esercizio pubblico di commercio e un’azienda agricola di Piovene Rocchette. Dopo gli accessi ispettivi, come si legge nella nota stampa diffusa oggi, sono state disposte sanzioni pecuniarie e due denunce distinte nei confronti delle imprese “visitate” dai militari della stazione dell’Arma che sorge alle pendici del Monte Summano insieme ai colleghi del Nil, Nucleo ispettorato del lavoro.
Tra i provvedimenti presi la proposta di sospensione temporanea di entrambe, in vista della regolarizzazione delle varie posizioni lavorative dove possibile e del pagamento delle sanzioni. Il riferimento va all’attività di commercio in cui è stato riscontrato l’impiego di un soggetto di nazionalità straniera con permesso di soggiorno scaduto e assunto in maniera non conforme alle regole.
Inoltre, sempre nel primo dei due casi citati, sono emerse altre “falle” gravi sul fronte della sicurezza: la mancata elaborazione del documento di valutazione del rischio, la totale assenza di certificazioni relative alla formazione e le visite medico sanitaria del personale dipendente mai disposte. Per queste irregolarità, la somma delle “multe” ha raggiunto quota 31.324 euro, a cui aggiungere altri sanzioni per 12.180 euro.
In un secondo accesso di controllo eseguito invece presso un’azienda agricola del territorio, è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Vicenza il rappresentante dell’impresa per delle accertate irregolarità in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro. All’esito del controllo si aggiunge in questo caso un “lotto” di ammende che, sommate una all’altra, raggiungono i 6 mila euro.