“Guarire le ferite e lasciare da parte la violenza”. Così Padre Christian ai giovani dopo l’agguato in Sudan
Padre Christian Carlassare prosegue la sua convalescenza in ospedale dopo ben sei interventi affrontati per ridurre le ferite da arma da fuoco alle gambe. Al suo capezzale sono giunti in tanti in queste settimane di sofferenze, sia fisiche che interiori per il 43enne vescovo in pectore di Rumbek, nel sud del Sudan, dove è stato gambizzato nella notte tra il 25 e il 26 aprile, quasi un mese fa.
Il presule vicentino cresciuto a Piovene Rocchette, padre comboniane, ha dovuto per forza di cosa rimandare la sua ordinazione a vescovo di una diocesi che opera su un territorio falcidiato da guerre civili intestine. Dopodomani, domenica 23 maggio, avrebbe dovuto tenersi la cerimonia dell’ordinazione episcopale. Questo l’humus da cui sarebbe emerso il commando criminale incaricato di sparare al sacerdote, in piena notte, mettendo in serio pericolo di vita Padre Christian, vista l’ingente quantità di sangue perduta prima dei soccorsi e il trasferimento in Kenya, in un polo trasfusionale specializzato.
Il sacerdote piovenese in più occasioni, nelle scorse settimane, ha parlato di perdono e riconciliazione, seguendo le orme che la fede gli ispira, mentre su un piano diverso le indagini proseguono e puntano a far chiarezza dopo gli arresti delle prime ore successive all’agguato sanguinoso. A incoraggiare l’amico Christian, prima ancora che il vescovo più giovane del mondo, sono stati in questi giorni anche i giovani animatori della parrocchia di Valli del Pasubio – il “Gruppo Giovani Valli” -, che ben conoscono l’attività missionaria condotta da un conterraneo dell’Altovicentino al quale si sentono particolarmente legati. Si sono ritrovati insieme per scrivere un’accorata lettera che gli è stata recapitata nel suo suo letto ospedaliero a Nairobi, capitale kenyota, a nome di tutti i ragazzi della comunità, ricevendo una risposta da cui vale la pena di estrapolare un passaggio saliente.
“La sua risposta è stata molto incoraggiante – scrivono i ragazzi valligiani sulla loro pagina – Padre Christian si sta riprendendo e le ferite a lui inflitte stanno migliorando giorno per giorno; il suo pensiero è rivolto ancora una volta a Rumbek e a tutta la sua popolazione che dovrà lavorare ancora molto per, citando le sue parole, «guarire le proprie ferite e lasciare da parte la violenza». Forza Padre Christian, grande esempio di bontà e forza d’animo!”.
“Le mie ferite alle gambe guariranno, ma sono preoccupato che possa guarire la comunità – ha detto il vescovo vicentino nominato dal Papa lo scorso 8 marzo in un’intervista rilasciata al giornale cattolico “L’Avvenire” –. Sono arrivato a Rumbek il 15 aprile e da tutti mi è stato dichiarato il benvenuto. I primi passi erano stati positivi. Ovviamente, però, c’era da fare ancora tutto un percorso. Non sono arrivato a Rumbek come un capo, ma collaborando con tutti e attraverso dialogo”.