Valdastico Nord, sindaci “tiepidi”: “Anni che se ne parla, ma qui ci soffoca il traffico locale”
Se il governatore Luca Zaia e il presidente della provincia Andrea Nardin sembrano accogliere con entusiasmo la notizia di un grosso passo avanti – dopo il via libera in adozione preliminare da parte della giunta della Provincia autonoma di Trento – verso il prolungamento in direzione nord della A31, appaiono decisamente più sobrie le reazione di alcuni amministratori locali vicini al fronte “caldo”: un po’ scettici dopo anni di proclami e marce indietro e comunque determinati a voler vederci chiaro prima di dispensare pareri troppo affrettati. Con una priorità assoluta: il traffico locale. Nei weekend, ma anche durante la settimana.
E’ in sintesi questa la posizione dei tre sindaci fra i più coinvolti dall’ipotesi progettuale, più preoccupati dalle vicissitudini affrontate quotidianamente che dalla tormentata querelle di un troncone d’autostrada che, nell’anno domini 2024, ancora si compone più di parole che d’asfalto: “Non sono così convinto che sarà la volta buona – spiega il neo sindaco di Velo D’Astico Nicola Campanaro – ho piuttosto l’impressione che si tratti un po’ della solita tiritera estiva. Personalmente comunque non sarei contrario, specie se si procedesse con l’ultima soluzione che, traslando il tracciato verso Cogollo, vedrebbe l’arteria “sparire” sotto la montagna già all’altezza dell’attuale stabilimento Brazzale (ex Bella Zoilo). Ad ogni modo servirebbe avere contezza della cosa con garanzie sul minor impatto possibile: prima ancora però, siamo interessati ad affrontare i problemi locali con un traffico ormai insostenibile. Su questo siamo già in contatto coi comuni contermini per fare un ragionamento condiviso”.
Parole che trovano sponda su un altro neo eletto, il sindaco di Piovene Rocchette Renato Grotto: “Una posizione sulla Valdastico Nord ancora non ce l’abbiamo. Personalmente ho delle riserve, frutto sostanzialmente di un’analisi che manca di molti dati: su tutti, uno studio del traffico che non c’è. I pareri hanno valore se suffragati da informazioni di dettaglio, aggiornate e concrete: per valutare impatto ambientale ed economico, peraltro distinti, con la dovuta serietà. Trovo invece assolutamente urgente affrontare i problemi che di sicuro non posso aspettare: il traffico locale richiede una strategia e risposte rapide. Per questo, grazie al prezioso supporto di molti colleghi, mi sto facendo promotore di un tavolo di confronto. Sul piatto tante possibili soluzioni, ne parleremo senza pregiudizio”.
Una bretella che raccordi l’attuale casello di Piovene Rocchette con la piana industriale di Seghe di Velo è, in via prioritaria, la tesi privilegiata da Alberto Dal Santo, anche lui fresco di fascia tricolore: “L’idea non è nuova, ma rimane forse la più sensata. Siamo comunque disponibili a parlarne in un confronto senz’altro molto utile – afferma il primo cittadino di Caltrano – perché i veri problemi non li stiamo patendo perché manca la Valdastico Nord. Su questo, mi permetto di dire che abbandonare le prese di posizioni politiche che spesso accompagnano le sorti di questa annosa discussione, aiuterebbe ad una più seria valutazione d’insieme: posto che, messi sul piatto della bilancia tutti gli aspetti, non va trascurato il pesante impatto che un’opera del genere avrebbe su un territorio molto fragile come quello della parte meridionale del nostro altopiano – oggetto di corpose trivellazioni – che per la sua natura carsica ne pagherebbe dazio con conseguenze alquanto significative”.
Riparte la Valdastico Nord, semaforo verde dal Trentino. E il Veneto esulta