Potenziato l’organico di polizia locale: il benvenuto in Municipio a sei nuovi agenti
Sono stati ricevuti, accolti con gli onori e salutati in Municipio da sindaco e presidente del consiglio comunale i “rinforzi” che hanno preso servizio presso il consorzio di polizia locale “Alto Vicentino” a Schio. Si tratta di cinque giovani agenti e un ufficiale, subito agli ordini del comandante Giovanni Scarpellino e del vice Loris Revrenna. Cinque uomini e una donna, tutti vicentini a parte un giovane proveniente dalla provincia veronese, andranno a rimpolpare l’organico in forza al comando che sale così a contare 37 addetti nei vari ruoli e distaccamenti. Il più “tenero” compirà 23 anni nell’anno nuovo in corso.
Ad accoglierli in sala consiliare di piazza Statuto nella casa amministrativa di Schio il primo cittadino Valter Orsi e al suo fianco il consigliere Sergio Secondin, rappresentante dall’assemblea comunale. I nominativi delle nuove leve: Stefano Cerisara (35 anni, ufficiale vice commissario), gli agenti Ylenia Callegaro, Martino Castagnini, Leonardo, Meneghini, Andrea Li Destri e Stefano Santacatterina.
“Quando abbiamo intrapreso il nostro primo mandato – così ha esordito Valter Orsi – il consorzio Alto Vicentino era sull’orlo del default mentre oggi non solo possiamo dire che esso gode di buonissima salute, ma che è anche ammirato e rispettato dall’esterno e da altre realtà analoghe. Con il Presidente Mosele e il Comandante Scarpellini siamo stati testimoni di un grande lavoro di ristrutturazione, acquisizione strutture e mezzi che fanno di questo corpo un esempio e un vanto. Tant’é vero che alcuni comuni rimasti scoperti da questo tipo di servizio stanno sottoscrivendo con noi convenzioni e sono possibili anche alcuni rientri di chi aveva scelto strade alternative”.
Il comandante Giovanni Scarpellini non ha nascosto una certa emozione in sede di presentazione di quelli che non sono allievi ma, ora, parte integrante della “squadra” attiva a Schio e comuni limitrofi. “E’ sempre un momento coinvolgente accogliere nella comunità giovani motivati ed entusiasti del loro lavoro. Vederli firmare i contratti, indossare la divisa e prendere servizio è un rituale che rinnova in noi orgoglio e speranza. Siete fortunati – ha detto rivolgendosi loro – perché far parte di questa organizzazione vuol dire essere accolti in una realtà speciale che non è facile trovare altrove: un contesto che vi tutela e in cui ci sono le basi per poter crescere e svolgere al meglio il vostro compito”.