Presto il nuovo romanzo di Luca Valente: un viaggio interiore ambientato nel 2025
Luca Valente spera di poter vedere pubblicato il suo nuovo, terzo, romanzo «entro il prossimo anno». Lo conferma in esclusiva all’Eco Vicentino lo stesso scrittore bellunese – ma a Schio sin dalla primissima infanzia – precisando che comunque non è al momento possibile fare concrete previsioni in merito.
È questa una vicenda che conta ormai, del resto, qualche tempo. Le prime notizie di un romanzo inedito di Valente risalgono almeno al 2012, quando lo stesso scrittore ne dà avviso in un paio di interviste. All’epoca Valente ha esordito da un anno nella narrativa con Indagine 40814, ha già nel cassetto quello che nel 2013 diventerà il suo secondo romanzo, Un posto migliore, e progetta, appunto, Le cento pozzanghere di piazza dei Crisantemi Gialli, come vorrebbe chiamare questa sua nuova prova narrativa.
«È una storia che ho scritto tra il 2009 e il 2011, ma che ho rimaneggiato più volte prima di sentirla pronta e in sintonia con i miei intenti», spiega oggi. Il titolo annunciato già cinque anni fa sarebbe tuttora confermato nella volontà dello scrittore, il quale precisa però che dovrà essere esaminato anche in fase editoriale.
Del libro si starebbe interessando l’agente letterario thienese Morgan Palmas, fondatore dell’Agenzia Sul Romanzo e attualmente in contatto «con una mezza dozzina di editori interessati»: si tratta, con Palmas, di una collaborazione inedita che si innesta su una conoscenza personale ormai di qualche anno, ma che è nata solo nel 2016. Dei due precedenti romanzi, Indagine 40814 è stato pubblicato dall’editore Attilio Fraccaro di Bassano Del Grappa, Un posto migliore dalla Panda Edizioni di Padova. La Tipografia Menin di Schio pubblicò invece il volume di racconti Storie di eterni ritorni nel 2013.
Valente – che di recente ha deciso di mettere in vendita la biblioteca e l’archivio dello storico che è stato fino al 2011, per dedicarsi completamente alla narrativa – esclude continuità tra l’inedito e i due primi romanzi citati: «la differenza principale è che stavolta non vi saranno ambientazioni e vicende storiche come nel mio passato di scrittore, ma addirittura la storia si svolgerà nel futuro, anche se si tratta di un riferimento temporale molto vicino a noi, quasi attuale. Lo stile assomiglia maggiormente ai miei racconti di Storie di eterni ritorni, ma declinato su una distanza più lunga e una vicenda articolata di ampio respiro». Descrivendo i suoi racconti, Valente aveva parlato a suo tempo di «terreni letterari più intimi rispetto al solito, dal taglio esistenzialista, in cui le vicende esterne apparivano secondarie rispetto al mondo interiore dei personaggi».
Nel romanzo inedito «tutto si consuma in poche ore, in un’unica giornata dell’anno 2025». Il contesto sarebbe quello di una al momento non meglio precisata città occidentale conquistata da un’altrettanto non meglio precisata superpotenza orientale: in quelle poche ore del 2025, però, l’impero orientale è sul punto di crollare e nella città regna il disordine tipico dei tempi in cui gli insorti incalzano, armi alla mano, gli occupanti in ritiro.
Un’ambientazione che forse potrà ricordare ai lettori del Luca Valente storico il diario del Maggiore tedesco Otto Laun in ritirata da Schio nell’aprile 1945, da lui pubblicato nel 2002: «non c’è nessun diretto contatto tra le due opere – commenta lo scrittore – ma potrebbe effettivamente trattarsi di un ultimo piccolo, labile, aggancio con le mie passioni storiche».
In quel disordine futuro, comunque, un ragazzo tenta di ritrovare la sua amata, scomparsa, e compie così «una sorta di viaggio» che lo stesso Valente definisce «una piccola Odissea piena di pericoli esterni e conflitti interiori».
«Il protagonista avrà modo di sciogliere i nodi col passato e maturare dentro di sé profonde consapevolezze», conclude l’autore, lasciando a chi leggerà il suo romanzo il compito di scoprire il resto.
di Alessandro Pagano Dritto (Twitter: @Ale_Pag_)