Restaurate le turbine del Lanificio Conte: raccontano la storia industriale di Schio
La storia industriale di Schio torna ad essere narrata attraverso le turbine del Lanificio Conte, i cui locali e le cui macchine sono stati accuratamente restaurati e restituiti questa mattina alla città: da oggi sono infatti aperti al pubblico.
Un’operazione che rende fruibile una nicchia della storia scledense rendendola nuovamente disponibile ai cittadini e riallacciando il presente della città al suo passato manifatturiero, strettamente legato all’acqua.
E proprio dall’acqua è partito il saluto del sindaco Valter Orsi, con la roggia Maestra alle spalle, davanti a una significativa platea di cittadini: “La Roggia Maestra, che scorre ancora vicina a noi e di cui conosciamo la voce, mi sembra il giusto punto di partenza per ricordare che proprio da questo manufatto ha avuto origine il grande processo di industrializzazione che ha portato allo sviluppo del nostro territorio” ha esordito il primo cittadino. “L’acqua – ha aggiunto Orsi – è l’elemento da sempre fondamentale per la vita dell’uomo e in questo caso è protagonista del processo produttivo e, con le turbine qui presenti, della produzione dell’energia elettrica che tanto serviva alla manifattura tessile”.
Il sindaco ha ripercorso brevemente la storia dell’energia elettrica e delle sue applicazioni, sottolineando come già i “nostri” imprenditori dell’epoca, Alessandro Rossi in testa, nel 1887, fossero stati recettivi e celeri nell’accogliere le innovazioni. Ha poi reso merito al lavoro concertato tra le molte competenze diverse che insieme hanno fatto in modo che un bene collettivo possa oggi essere di nuovo a disposizione della città e dei visitatori.
Il restauro – appassionato e altamente professionale – è frutto di 130 giornate di lavoro dell’associazione Ex Allievi dell’Istituto Tecnico Silvio De Pretto e dal gruppo di Volontari Turbine Schio, costituito da ex dipendenti della storica De Pretto Escher Wyss, attualmente Andritz Hydro. A loro nome, nel corso dell’inaugurazione, ha preso la parola l’ingegner Aldo Cateni che ha trasmesso ai presenti l’entusiasmo con cui la sfida di ripulire e rimettere insieme questi giganti meccanici è stata raccolta, descrivendone le sequenze di intervento. L’attività dell’associazione, cui i membri dedicano parte del loro tempo, si esprime anche in progetti umanitari nelle aree in via di sviluppo nel mondo, dalle Ande all’Africa. Importante anche il pregevole intervento di Emilio Zamberlan, che ha realizzato e donato le cinghie di cuoio realizzate a mano.
Allo studio di Giuliano Cremasco è toccato invece il compito di far rivivere le turbine con un viaggio nel cuore di questi ingranaggi, ripuliti dalla ruggine, smontati e rimontati, dipinti con colori vivaci e corredati da totem descrittivi. Nei tre locali che le ospitano (uno dedicato all’acqua, uno alla città e il terzo all’energia) il visitatore potrà immergersi (quasi letteralmente) in un’esperienza emozionale realizzata con installazioni audiovisive per far meglio comprendere l’ingresso dell’acqua nelle vasche e l’avvio delle turbine. Con un doppio paio di occhiali a lenti colorate, finemente montati in una struttura a forma di navetta, l’occhio potrà vedere la città su una mappa di Schio in due versioni: nel 1907 e oggi. Infine, in due punti il visitatore potrà sperimentare il lavoro dei manutentori delle turbine, nonché per vedere da vicino il meccanismo per alzare una delle paratoie e regolare le direttrici delle turbine. L’allestimento è stato pensato per allertare i sensi ed emozionare lasciando spazio allo stupore, mantenendo ciò che promette: “storia, cultura e divertimento”, come lo stesso Cremasco ha sottolineato.
“Ringrazio quanti a diverso titolo hanno reso possibile tutto questo” ha concluso il sindaco ricordando che nel Dna del territorio si mantengono e si tramandano competenze, spirito innovativo, solidarietà, collegamento tra radici e futuro. Le Turbine saranno aperte nei giorni di sabato e domenica dalle 15.30 alle 18.30 fino a domenica 17 novembre; successivamente gli orari saranno rivisti in concomitanza con l’apertura della Mostra #ROSSI 2019, il 21 novembre di quest’anno.