Richiedenti asilo, Orsi risponde a Prima Noi: “Calati da 200 a 158”
In questi giorni i rappresentanti del comitato di cittadini PrimaNoi, hanno ricevuto dal sindaco di Schio Valter Orsi, la risposta all’istanza inviata a fine febbraio con la quale venivano posti alcuni quesiti relativamente alla presenza dei richiedenti asilo alloggiati presso le strutture cittadine.
Tra le domande che hanno trovato una risposta da parte del primo cittadino, c’è il numero dei richiedenti asilo ospiti in città, mentre sui soggetti coinvolti in indagini penali collegati al contrasto dello spaccio di droga, il sindaco ha confermato la loro espulsione dal programma di protezione, mentre sul caso del richiedente asilo denunciato a gennaio per violenza sessuale, verso il quale PrimaNoi aveva chiesto in quale struttura si trovasse e se la presenza del liberiano fosse monitorata dalle autorità, Orsi ha replicato sostenendo che “il nome del responsabile non è stato comunicato per cui non è possibile avere notizie in merito”.
Al 31 gennaio di quest’anno, secondo i dati del Comune, sono iscritti all’anagrafe comunale 158 richiedenti asilo, di cui 40 con pratiche di irreperibilità mentre 13 con avvisi di non presenza, cioé di fatto residenti ma non reperibili. In sostanza, dei quasi 200 migranti circa presenti a Schio l’anno scorso, il numero delle persone gestite dalle cooperative è calato anche se da Palazzo Garbin non sanno dire se la diminuzione sia dovuta all’accettazione o meno delle domande di asilo.
Secondo il portavoce di PrimaNoi Alex Cioni, “preso atto che i Cie (centri di identificazione e di espulsione) sono inefficaci nel processo di espulsione, è credibile sostenere che buona parte di questi soggetti siano entrati in clandestinità andando ad ingrossare le decine di migliaia di immigrati senza permesso di soggiorno che vagano nel territorio nazionale”.
Dall’inizio dell’emergenza “profughi”, le cooperative e gli operatori della zona impegnati nella gestione dei migranti hanno comunicato al Comune un ingresso in città, nell’ultimo anno in esame, di 164 migranti, mentre nello stesso arco di tempo ne sono usciti 150.
Anche relativamente a queste persone, il Comune di Schio non è in grado di sapere con quale status giuridico siano fuoriusciti dal programma di protezione, ma il comitato PrimaNoi ricorda che mediamente, poco più del 60% delle domande viene bocciata, mentre i dati a disposizione nel biennio 2015/16, “certificano che lo Stato italiano ha perso le tracce di circa 100mila migranti registratesi come richiedenti asilo. Stranieri che non hanno ottenuto l’asilo, ma che rimangono qui da clandestini. Un vero e proprio capolavoro nella gestione dell’immigrazione da parte del Governo italiano”.
Per il comitato quindi “l’emergenza sembra terminata ma non lo è, visto che in questi mesi è agli atti un’escalation dei cosiddetti sbarchi fantasma provenienti in particolare dalla Tunisia, cioé di immigrati irregolari che arrivano sulle nostre coste senza poi farsi registrare e che quindi sono difficili da quantificare e che vanno a sommarsi ai clandestini già presenti nei confini nazionali.
“Se non si da una sterzata radicale a tutto questo fenomeno – avverte Alex Cioni -, i veri problemi che si sono già manifestati in molte città italiane, come qui da noi nell’Alto Vicentino, non potranno che intensificarsi allargando le sacche di degrado urbano difficili da bonificare che inevitabilmente provocheranno ulteriore disagio e allarme sociale. Lasciare centinaia di migliaia di persone per strada -conclude il portavoce di PrimaNoi- significa traghettarli nella criminalità facendo pagare a tutti noi gli errori commessi dal Governo. Le espulsioni sono l’unica soluzione al caos”.