Evasione fiscale attraverso una società a San Marino: sequestro da 311 mila euro
Gli agenti, l’assistenza e anche i bonifici erano appoggiati in Italia e tutta l’organizzazione faceva riferimento a una nota azienda di San Vito di Leguzzano ma ufficialmente la titolarità della vendita di impianti fotovoltaici e di condizionatori risultava essere una società per azioni con sede a San Marino. Fatto questo che avrebbe configurato un’evasione fiscale delle imposte dirette con un danno allo Stato per 311 mila euro.
Per questo la guardia di finanza della tenenza di Schio ha posto nei giorni scorsi i sigilli a vari conti correnti ed a due immobili – una villa con piscina a Riccione (Rimini) ed un complesso immobiliare di pregio a Schio, in parte di proprietà della società sanmarinese e in parte dei tre indagati, due vicentini e un riminese: i vicentini G.F. e O.F. e il riminese M.Z. : il primo è risultato essere l’amministratore di fatto della società sanmarinese, i secondi i legali rappresentanti della stessa in due periodi diversi (durante l’attività e nel momento della messa in liquidazione). Uno dei due, di professione ambulante, secondo quanto ricostruito dai finanzieri guidati dal capitano Stefano Lanzeni, si sarebbe prestato a fare da semplice prestanome per la società che è stato appurato aver avuto un giro d’affari di 1,1 milioni di euro.
Il “decreto di sequestro preventivo per equivalente” (questa la definizione giuridica esatta) è stato emesso dal gip del Tribunale di Vicenza per il valore complessivo dell’imposta evasa (appunto, 311 mila euro).
Le indagini erano nate da un controllo fiscale condotto dalle fiamme gialle scledensi nei confronti dell’ambulante, nel corso del quale più volte i finanzieri gli hanno chiesto di esibire la documentazione riferita alla società sanmarinese. Da lì la polizia tributaria si è messa a caccia in tutta Italia di riscontri e per questo ha interpellato un centinaio di clienti che, nel tempo, attraverso televendite e vendita diretta avevano effettuato acquisti dalla sedicente società con sede a San Marino. Dall’indagine è quindi emerso che questi avevano concluso l’acquisto di climatizzatori che riportavano il marchio della Artel-Amg, impresa dell’Alto Vicentino (peraltro già al centro di altre indagini della guardia di finanza) che era riferibile, per i finanzieri, all’amministratore di fatto della società di San Marino, appunto G.F..
Le operazioni di vendita effettuate ufficialmente dalla società di San Marino erano in realtà gestite e concluse da agenti in tutto e per tutto legati alla società italiana. Anche i pagamenti erano effettuati su rapporti bancari accesi in Italia e, per l’assistenza, i clienti si rivolgevano direttamente a dipendenti della società dell’Alto Vicentino. Gli accertamenti, molto articolati, svolti dalla guardia di finanza hanno permesso quindi di individuare la presenza sul territorio nazionale di una organizzazione stabile e occulta della società sanmarinese, che quindi ha evaso le imposte che doveva pagare nel nostro paese.
L’operazione delle fiamme gialle si è sviluppata facendo leva sulle particolari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta tanto sotto il profilo amministrativo e tributario, quanto sotto quello penale. Il sequestro del patrimonio, limitato al profitto legato al reato di evasione fiscale, è finalizzato alla sua successiva confisca, obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna dell’indagato.