Operaio di 42 anni trovato morto nel suo alloggio. Non era rientrato al lavoro dopo il week end
Andrea Gobbi, 42enne di origini veneziane che da tempo viveva però nell’Altovicentino, è morto presumibilmente nel corso del fine settimana scorsa nel suo appartamento di via D’Annunzio a San Vito di Leguzzano. Il ritrovamento del cadavere dell’uomo risale però solo alla giornata di martedì, dopo che una segnalazione era giunta alle forze delle ordine da amici e colleghi.
Operaio metalmeccanico di professione, lavorava alla Comi, storica azienda di Schio dove la triste comunicazione della morte prematura del proprio dipendente è giunta ieri mattina. La notizia è stata riportata dalle testate “La Nuova Venezia” e il “Il Giornale di Vicenza“.
Secondo le informazioni al momento disponibili la prima ipotesi su cui si lavora in Procura a Vicenza, prima del rilascio del nulla osta per il funerale, è legata al probabile decesso per cause naturali. Un infarto, si presume, in base allo scenario che i soccorritori hanno trovato nell’appartamento di San Vito, dove il 42enne si era trasferito da poche settimane – qui ci viveva da solo – dopo aver abitato a lungo a Schio. L’alloggio chiuso dall’interno e la vittima trovata accasciata sulla scrivania, in particolare.
Da escludersi, in base ai rilievi dei carabinieri, la presenza di terze persone al verificarsi del dramma. Andrea non rispondeva al telefono da due giorni, secondo quanto si apprende, e quindi alcuni amici preoccupati avrebbero fatto partire la segnalazione, visto che la famiglia d’origine dell’operaio vive a Mira, nel Veneziano, cittadina scossa dopo aver ricevuto la notizia della sua scomparsa. Lunedì non si era presentato sul posto di lavoro a Schio con la consueta puntualità, e la cosa aveva insospettito in azienda a maggior ragione la mattina seguente, non vedendolo nemmeno l’altro ieri nel capannone di zona industriale “dei Laghi” e attivandosi quindi per capire cosa fosse accaduto.
Secondo le testimonianze di alcuni vicini, Andrea Gobbi sabato era ancora in vita e questo lascia suppore che il probabile malore che l’ha ucciso si sia verificato il giorno successivo, domenica. Toccherà in queste ore al magistrato di turno decidere se effettuare o meno l’esame autoptico sul corpo dell’uomo, per fare definitiva chiarezza, prima di concederlo ai familiari per la sepoltura.