75 sanitari negativi al virus ma in quarantena tornano in servizio all’ospedale di Santorso
Una buona notizia per l’ospedale di Santorso in queste giornate difficili: tra poche ore infatti dovrebbe essere pubblicato il nuovo Decreto Legge del Governo che all’articolo 11 recepisce la richiesta avanzata dalla Regione Veneto, insieme a Lombardia ed Emilia Romagna, esonerando dall’isolamento fiduciario il personale sanitario risultato negativo al tampone. Questo significa che 75 operatori dell’ospedale Alto Vicentino (degli 80 complessivamente posti in isolamento domiciliare fino ad oggi) da lunedì mattina potrebbero già rientrare in servizio, una volta confermato l’esito negativo dei nuovi tamponi ai quali saranno sottoposti nelle giornale di oggi e domani. Per loro vi sarà l’obbligo di utilizzare adeguati dispositivi di protezione e dell’automonitoraggio circa l’insorgere di eventuali sintomi; inoltre ogni 48 ore dovranno effettuare un nuovo tampone di controllo.
Inoltre, sfruttando l’autorizzazione straordinaria della Regione Veneto per le nuove assunzioni, sono già partite le prime lettere di assunzione per 12 infermieri, 3 assistenti sanitarie e 1 tecnico della prevenzione che prenderanno servizio sia all’ospedale di Santorso sia a quello di Bassano. In Veneto in totale saranno 525 le assunzioni immediate a tempo indeterminato di personale sanitario: 19 medici, 2 biologi, 19 tecnici di laboratorio, 6 tecnici di radiologia, 2 tecnici della prevenzione, 279 infermieri professionali; 149 operatori sociosanitari; 44 assistenti sanitari, 5 operatori tecnici. Verranno distribuiti alle diverse Ulss sulla base delle esigenze emerse.
In entrambi gli ospedali inoltre è già attivo il triage selettivo all’ingresso del Pronto Soccorso, per i pazienti con sintomi quali febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria e congiuntivite. A Santorso questi vengono indirizzati in una delle tende installate all’esterno e un’area interna, separata dal resto del Pronto Soccorso, mentre al San Bassiano i pazienti sospetti vengono accompagnati alle tende per gli opportuni accertamenti. «La situazione – sottolinea il Commissario dell’Ulss 7 Pedemontana, Bortolo Simoni – è ovviamente complessa ma sotto controllo. Recuperare personale ci consentirà in particolare a Santorso di mantenere un’adeguata operatività e anche il San Bassiano si è immediatamente attivato per la gestione di pazienti che necessitano di isolamento».
Sull’emergenza Coronavirus. Sto ricevendo in questi giorni moltissime richieste e segnalazioni dalla mia terra, il Veneto, che è anche una delle regioni più colpite da questa crisi. Sia in termini di persone ammalate, che di ripercussioni sulle attività economiche e produttive.Voglio quindi rivolgermi primariamente ai veneti e ai miei conterranei, qui, dal Ministero dell’Interno. E ai Sindaci che, con la consueta dedizione, sono in prima linea a fronteggiare l’emergenza.La situazione che stiamo affrontando è seria. Nelle scorse ore il Governo ha esteso al resto del Paese le misure che il Veneto sta già sperimentando: scuole chiuse, sospensione degli eventi e di ogni attività di massa che possa favorire la diffusione della malattia.L’obiettivo è chiarissimo: rallentare il contagio, ridurre la portata del virus.Non c’è un obiettivo più importante di questo, per una ragione molto semplice: anche se la stragrande maggioranza di coloro che vengono contagiati guarirà, spesso addirittura senza mostrare sintomi, i rischi per alcuni soggetti più vulnerabili della popolazione sono reali ed elevati. E c’è un’altra ragione che dobbiamo considerare: se troppe persone si ammalano contemporaneamente e richiedono cure ospedaliere, il sistema sanitario può andare in crisi.Ecco perché vengono adottate misure di straordinaria gravità, sulla base delle raccomandazioni dei migliori scienziati e medici italiani e internazionali. Perché la risposta più efficace all’emergenza è ridurre la portata del contagio. Ed ecco perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, può aiutare a risolvere il problema: evitando contatti non necessari, lavandosi spesso le mani, evitando di uscire di casa se avverte sintomi anche lievi.Siamo responsabili! E vengo all’altro grande tema. Quello del danno economico. Lo sappiamo e lo capiamo, e sentiamo le richieste di aiuto che arrivano dalle imprese che non possono lavorare o soffrono la crisi degli approvvigionamenti dall’estero, dai bar e dai ristoranti che sono fortemente danneggiati, dal mondo del turismo, da quello dell’alimentare che è una delle nostre eccellenze anche da esportazione, dagli operatori dello spettacolo e della cultura.Lo sappiamo bene quanto questa emergenza sta costando. Specie in una regione come il Veneto, che su turismo, scambi internazionali, fiere e spettacolo ha alcuni dei propri asset maggiori.Il Governo interverrà per aiutare tutti coloro che da questa crisi vengono danneggiati pesantemente. E allo stesso modo interverrà per rilanciare internazionalmente la forza del made in Italy.Ma se chiediamo un sacrificio a tutti, è per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.Questo è il momento della responsabilità, della maturità, della pazienza.Se collaboriamo tutti, riusciremo a domare prima questo incendio e a tornare alla vita che conosciamo e desideriamo.
Pubblicato da Achille Variati su Giovedì 5 marzo 2020
I numeri
E’ arrivato intanto nel pomeriggio il bollettino relativo all’andamento dell’epidemia nelle Ulss vicentine. Complessivamente i tamponi positivi sono finora 45 (13 più di ieri; 18 nell’Ulss 7 Pedemontana e 27 nell’Ulss 8 Berica). 15 i ricoveri complessivi: 5 nell’Ulss Pedemontana e 10 in quella Berica. Oggi c’è stata la terza dimissione di una persona che si era ammalata ed era ricoverata: è in buone condizioni di salute e proseguirà il periodo di isolamenti a domicilio. 231 complessivamente le persone in sorveglianza attiva domiciliare.
Il dato più preoccupante è però quello dei ricoverati in terapia intensiva: ben 7 du 15, ossia quasi uno su due. Fra questi c’è anche un agente penitenziario 28enne di origini campane, in servizio alla casa circondariale “Del Papa” di Vicenza. Lo ha comunicato il segretario generale del sindacato S.PP. Aldo Di Giacomo: “Ci risulta che il nostro collega, che aveva da qualche giorno sintomi influenzali, ha effettuato il tampone al seguito dell’aggravarsi del suo stato di salute. Chiediamo di “fare immediatamente il tampone a tutti gli operatori penitenziari del carcere di Vicenza”. Nella casa circondariale berica sono attualmente presenti circa 400 detenuti e vi lavorano circa 200 agenti penitenziari.