Neonato muore in ospedale 10 giorni dopo il parto. A colpire il feto un batterio killer
Il batterio streptococco killer miete un’altra vita appena sbocciata. Nonostante si tratti di un evento raro, principalmente grazie ai progressi della medicina a favore della salute delle donne in gravidanza e del feto, un nuovo caso si registra nel Vicentino: un neonato di soli 10 giorni di vita nei giorni scorsi è stato strappato all’abbraccio dei genitori, residenti a Poleo, frazione di Schio.
La notizia è trapelata solo ad esequie avvenute, mantenendo un comprensibile cortina di riserbo intorno alla famiglia, devastata dal dolore dopo la resa obbligata anche da parte di medici e infermieri del reparto neonatale dell’ospedale Alto Vicentino di Santorso, dove il piccolo era nato già in condizioni critiche ed è poi deceduto in questo mese di marzo.
L’infezione contratta nel corso della gravidanza, purtroppo, ha compromesso il feto del nascituro che, una volta venuto al mondo, è stato preso in cura nella terapia intensiva pediatrica nel tentativo di rimediare ai sintomi del contagio avvenuto. Purtroppo, in certi casi di avanzata infezione come si è rivelato il contagio del bebè vicentino, nemmeno le terapie farmacologiche antibiotiche più avanzate riescono a prevalere sulla malattia, tra le più ad alto tasso di mortalità. Il bimbo appena nato ha quindi trascorso i suoi unici giorni di vita in ospedale, mentre in tanti tra familiari e parenti a casa speravano in un miracolo.
A rivelare il dramma patito nei giorni dalla famiglia di Poleo scorsi è stato il Giornale di Vicenza, che dedica un ampio servizio alla triste vicenda conclusa con la sepoltura del piccolo angelo, dopo l’epigrafe pubblicata come accennato a funerale avvenuto. Il neonato si chiamava Daniel, figlio di una giovane coppia di genitori altovicentini che solo alla sua nascita, sembra dopo una gestazione senza complicazioni, si sono trovati di fronte all’angosciante prospettiva di dover rinunciare al proprio pargolo appena venuto al mondo.