Lite con colpi di fucile al distributore: per il pm fu tentato omicidio. Al via il processo
Tentato omicidio. Questo il capo d’accusa mosso a Riccardo Crestani, che nella notte tra il 2 e 3 dicembre scorsi al culmine di una lite sparò all’amico in una stazione di servizio tra Santorso e Piovene Rocchette. Processo con rito abbreviato aperto con la richiesta del pubblico ministero e dibattimento già entrato nel vivo. La vittima fu Rachid Bentahar, ferito gravemente dopo il colpo esploso a distanza ravvicinata, perdendo anche l’uso di una mano. Non risulta invece fra gli imputati il figlio 18enne di Crestani, Roberto, presente e parte attiva nella baraonda creatasi di fronte alle pompe di benzina – fu arrestato dai carabinieri insieme al padre -, e sotto gli occhi delle telecamere di sorveglianza dell’impianto.
Crestani senior e Bentahar, il primo originario di Marostica ma entrambi residenti a Piovene, rispettivamente di 41 e 38 anni, passarono dalle parole ai fatti per motivi legati alla gelosia, come accertato dai carabinieri che hanno condotto le indagini per conto della procura di Vicenza. La compagna e convivente del vicentino, infatti, avrebbe intessuto una relazione di natura ben oltre che l’amichevole con il marocchino, almeno agli occhi di Crestani. Animi caldi aizzati in un locale della zona, innaffiati inoltre dall’alcool, fino al precipitare della situazione, con un fucile da caccia a spuntare fuori e la resa dei conti al distributore Beyfin lungo la provinciale che porta a Schio in via Martiri della Libertà.
Tre furono i feriti al termine della rissa con arma da fuoco. Se il marocchino fu soccorso e ricoverato in prognosi riservata con ferite al braccio e alla spalla, lo sparatore finì in un letto d’ospedale in seguito alle botte ricevute dal figlio, accorso sul luogo del misfatto, per calmare il padre e, successivamente, a mali estremi per difendersi dalla furia dello stesso. Inizialmente arrestato per le gravi lesioni provocate al genitore, è stato poi scagionato da ogni responsabilità, riportando anche lui delle contusioni nella zuffa, peraltro di poco conto. Alla scenario di violenza assistette anche una bambina, sorella minore di Crestani junior.