Mascherine non conformi in magazzino, le Fiamme Gialle ne sequestrano 134 mila di tipo Ffp2
Il valore di compravendita all’ingrosso si avvicinava ai 50 mila euro ma, di fatto, decine di migliaia di mascherine di tipo Ffp2 non erano in regola con le norme del commercio in materia di dispositivi di protezione individuale. Ne sono state sequestrate circa 134 mila in un unico blitz della Guardia di finanza provinciale, in un magazzino di Santorso, dove erano stipate in scatoloni e messe in vendita.
In pratica, le mascherine monouso non riportavano le previste diciture imposte dalle leggi dell’Unione Europea, vale a dire la dichiarazione di conformità e di provenienza. Inoltre, è stata rilevata una discrepanza tra l’effettiva durata di questo tipo di dpi: 8 ore secondo le certificazioni sanitaria, e non 12 come invece si asseriva nell’informativa della confezione.
Si è trattato di un intervento d’urgenza da parte dei militari del distaccamento altovicentino con sede a Schio, dopo aver completato nei giorni scorsi quello che viene in termini tecnici definito come “accesso ispettivo” presso una società a responsabilità limitata di cui, per ora, non è stato reso noto il marchio. L’assenza delle informazioni obbligatorie sulla merce è in contrasto con il Regolamento Ue 425/2016 promulgato dal Parlamento e dal Consiglio d’Europa, pubblicato dal marzo di quasi sei anni fa in Gazzetta Ufficiale.
A mancare del tutto, in particolare e come sopra accennato, la necessaria dichiarazione di conformità che spetta alla società importatrice vicentina, ora finita sotto accertamenti da parte dei finanzieri. Trattandosi di dispositivi individuali monouso, inoltre, è stata contestata la dicitura stampata “non indossare per più di 12 ore”, ritenuta informazione ingannevole nei confronti dell’acquirente, in quanto periodo di tempo eccessivo rispetto a quanto sancito dalle norme in materia.
Il sequestro probatorio d’urgenza è stato effettuato seduta stante, quantificando in 46.900 euro il valore della merce ora con i sigilli della guardia di finanza. L’azienda è il suo legale rappresentante sono stati segnalati in Procura a Vicenza, in vista di una probabile sanzione di natura amministrativa che sarà quantificata in seguito.