Parco Rossi celebra i 200 anni dalla nascita del fondatore, con spazi e insegna rinnovati
Duecento anni dalla nascita del senatore Alessandro Rossi. La data ricorrerà nel 2019: per celebrare degnamente il ricordo del grande industriale, che con la sua visione del futuro e il suo coraggio imprenditoriale seppe far fare un enorme balzo in avanti a tutto l’Alto Vicentino, a Santorso il Comune e Fondazione Cariverona hanno messo a punto un progetto ad hoc per valorizzare degnamente il parco di Villa Rossi: un programma che con un investimento da 30mila euro consentirà a cento scuole di fare delle visite gratuite nello spazio verde con le monumentali piante, di realizzare di un’opera d’arte “insegna” del parco Rossi stesso (già installata) e di mettere nuovi tavoli nella Casa del Custode.
Il sindaco di Santorso Franco Balzi e gli altri artefici del progetto l’hanno presentato nei giorni scorsi. “Alessandro Rossi – osserva Balzi – era una persona poliedrica: era un imprenditore con una profonda impronta sociale, ma anche una persona che riservava un’attenzione particolare al bello. Se oggi noi possiamo godere delle maestose piante del Parco Rossi è perché lui le ha piantate, facendole diventare un patrimonio di tutta la comunità”. Il sindaco assicura che “non è stato messo nel cassetto il sogno di mettere a posto la villa, un progetto sul quale però serve un impegno come comunità allargata perché il costo si aggira sui 7 milioni di euro. E’ un percorso, ci sono molte idee su cosa farne, ma occorre tirare le somme, anche perché la proprietà è sia del Comune di Santorso che del Comune di Schio. Intanto, grazie alla Fondazione Cariverona ora mettiamo un altro tassello alla fruibilità del parco. Parco – conclude Balzi – che è una cerniera fra i vari luoghi che sono un patrimonio per Santorso, i luoghi di un progetto di valorizzazione territoriale: il parco, la villa, la casa del custode, il Summano, il museo archeologico”.
E’ Ciro Amos Ferrero il vincitore del concorso per la realizzazione dell’insegna di Parco Rossi. Ciro, in arte Chiro, ha voluto rendere tridimensionale il logo di Parco Rossi evidenziando l’azzurro del laghetto e il verde della natura che lo circonda: l’opera è stata realizzata in legno di salice trattato per resistere agli agenti atmosferici, l’impressione è quella di una “grande palla”, un groviglio di rami che ricorda gli intrecci della natura o il filo del gomitolo legato al lavoro della tessitura Rossi. L’opera è stata premiata per la sua originalità, riconoscibilità ed efficacia comunicativa, ed è stata posta all’ingresso del Parco Rossi da Via S.Maria, di fronte a Piazzale Baden Powell, realizzata grazie al contributo della Fondazione Cariverona, con il progetto “Podere Rossi”. “E’ nata velocemente, l’idea mi è venuta subito – spiega Chiro – partendo dall’idea di sviluppare il logo del parco in tre dimensioni. Non ho potuto usare legno del posto, ma ho utilizzato per la sua malleabilità il salice”. A convincere la commissione è stata la semplicità della proposta: una scultura visibile, semplice e naturale, con una struttura in ferro che può essere rivestita nel tempo con edera.