Quarantena violata: va al supermercato in barba all’obbligo di isolamento domiciliare
Era andato a piedi a fare la spesa, nonostante il divieto assoluto di incontrare altre persone e l’obbligo di rimanere chiuso in casa in isolamento domiciliare. Non si è curato fino in fondo delle imposizioni anti diffusione del contagio del Covid-19 un uomo di 57 anni di Santorso, controllato lo scorso martedì 19 maggio dai carabinieri della stazione locale nel paese dell’Altovicentino.
Dopo i controlli in collaborazione con l’ufficio igiene dell’Ulss 7 Pedemontana, è emerso che poteva essere potenzialmente ed epidemiologicamente pericoloso, in quanto aveva avuto di recente dei contatti familiari risultati positivi al contagio. Inoltre, lui stesso, era in attesa dell’esito del tampone raccolto dagli infermieri preposti appena poche ore prima.
Per il 57enne vicentino è scattata la denuncia in stato di libertà per violazione della quarantena. Non è stato reso noto se l’uomo, incensurato, fosse del tutto ignaro del divieto di uscire di casa o se invece, con superficialità, avesse consapevolmente aggirato i dettami imposti dall’emergenza sanitaria. Nè se fosse effettivamente risultato positivo al virus asiatico al primo test, per motivi riconducibili alla privacy.
Secondo il racconto dei militari, una volta fermato dall’equipaggio in servizio in quel giorno, il cittadino orsiano aveva ammesso di essersi recato al supermercato dopo essere stato in ospedale ad effettuare il prelievo. I successivi accertamenti hanno acclarato l’esatta cronistoria di quanto avvenuto: il 57enne era stato sottoposto a un primo tampone ai primi di maggio, e gli era stato imposto tassativamente di rimanere in isolamento fino al giorno 25 dello stesso mese.
Fatto salvo l’unico spostamento concesso dalle autorità sanitarie verso il punto tamponi indicato dall’Ulss, insomma, l’uomo doveva rimanere in casa fino alla data del 25 maggio. Poteva recarsi all’esterno solo a una determinata ora e nel luogo indicato – da raggiungere con mezzi propri – per la raccolta dei liquidi orofaringei da parte del personale dell’Ulss 7, da inviare in laboratorio il secondo test di controllo. Un’eccezione alla regola che però non gli consentiva, in alcun modo, di fermarsi a fare la spesa o qualsivoglia altra commissione, mettendo di fatto in pericolo l’incolumità altrui.