Si chiama Beware l’ambientalismo della concretezza che combatte il rischio idraulico
Il maltempo di fine ottobre in Veneto l’ha reso plasticamente evidente anche nei nostri territori, se ancora ce ne fosse stato bisogno: il cambiamento climatico è un dato di fatto, con l’aumento dell’anidride carbonica e delle temperature, l’innalzamento dei mari e l’avvio deciso verso un clima tropicale che alterna siccità a precipitazioni molto abbondanti ed eventi meteorologici estremi e catastrofici, destinati a diventare sempre più frequenti. A questo, come se non bastasse, si aggiunge una graduale erosionedel suolo che comporta notevoli stress al territorio dal punto di vista idraulico. La domanda che riecheggia, così, è sempre la stessa: che cosa si può fare, concretamente? Una riposta prova a darla il progetto Life Beware, co-finanziato dall’Unione Europea (programma Life, un fondo specifico a sostegno di progetti in materia di salvaguardia dell’ambiente e della natura) e promosso dai Comuni di Santorso (capofila) e Marano Vicentino insieme al Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Veneto Agricoltura, il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Univeristà di Padova-Tesaf e Alda, l’Associazione Europea per la Democrazia Locale.
Presentato ieri nella Casa del Custode di Villa Rossi a Santorso, Life Beware – acronimo di Better Water-management for Advancing Resilient-communities in Europe – può contare su un budget di 2,1 milioni di euro in quattro anni (60% è a carico dell’Europa, il 40% dei partner del progetto) e prevede azioni sia sul versante delle strutture che su quello della sensibilizzazione.
Una delle questioni di fondo poste dai cambiamenti climatici riguarda infatti l’assorbimento di grandi moli di acqua in poco tempo in aree fortemente urbanizzate e cementificate. La questione, in altre parole, come spiega il responsabile del progetto, Antonio De Martin, è “come migliorare la sicurezza e la resilienza idraulica del territorio, affrontando le conseguenze del cambiamento climatico in modo efficace, promuovendo un approccio partecipativo, e favorendo l’azione dei singoli individui alla mitigazione del rischio idraulico per la collettività”. Vale insomma il principio, etico ed idraulico al tempo stesso, secondo il quale un piccolo sforzo diffuso praticato virtuosamente da ogni cittadino può produrre un beneficio collettivo anche superiore a quello ottenibile da una grande opera.
Per questo le iniziative che verranno messe in cantiere prevedono una diffusione capillare, per fare di Marano e Santorso esempi virtuosi replicabile in altri contesti regionali, nazionali ed europei. Saranno per questo coinvolti enti locali, amministratori, tecnici e professionisti (architetti, ingegneri, agronomi e forestali), agricoltori e cittadini.
Le azioni. Fra le iniziative tecniche previste, la realizzazione di sistemi sostenibili di drenaggio urbano nei comuni di Santorso e Marano Vicentino, l’introduzione di una corretta gestione dell’acqua nelle zone agricole coinvolgendo gli agricoltori del territorio, l’introduzione di prescrizioni urbanistiche e strategie per la gestione sostenibile delle risorse idriche, l’identificazione di specie e varietà agricole più adatte alle nuove condizioni climatiche, l’incremento nell’uso delle energie rinnovabili, il recupero dei territori abbandonati. Fra i progetti che verranno messi in atto, c’è anche un laghetto a uso irriguo, destinato a creare una circolarità nell’utilizzo agricolo dell’acqua (sarà ai confini fra Marano e Schio).
Grande attenzione sarò poi riservata alla comunicazione, mirata non solo ad accrescere la consapevolezza dei cittadini su temi relativi alla gestione delle risorse idriche e il rischio alluvionale, ma anche alla loro sensibilizzazione verso una partecipazione più attiva in cui il singolo individuo può contribuire concretamente alla sicurezza dell’intera comunità. Tra le altre iniziative proposte vi saranno percorsi didattici per le scuole, gruppi di acquisto, un ciclo di conferenze e webinar, un Festival, l’apertura di uno sportello informativo per i cittadini e la predisposizione di una sala multimediale in cui sarà messo a disposizione il materiale informativo del progetto.
“Siamo stati tenaci – spiega il sindaco di Santorso Franco Balzi – abbiamo fatto tre tentativi per ottenere questi fondi e alla fine ci siamo riusciti. Siamo orgigliosi del risultato”. “Quando il vicepremier Salvini è venuto in Veneto nei giorni scorsi – puntualizza il sindaco di Marano Vicentino Marco Guzzonato – ha parlato di ambientalisti da salotto, dando l’idea che gliambientalisti siano persone che parlano e basta. Ecco, io credo invece che con questo progetto stiamo mettendo in atto vere politiche ambientali. Ci sono amministratori e altri soggetti che cercano concretamente di invertire la rotta: sarà possibile affrontare le sfide che abbiamo davanti solo con un’azione di responsabilità che coinvolga realtà diverse.
I numeri dell’allarme. Secondo uno studio dell’Isac-Cnr, l’Italia si sta surriscaldando più velocemente della media globale. A prova di ciò, nel 2014 la temperatura raggiunta dal Pianeta Terra registrava un incremento di 0,46 gradi centigradi rispetto al trentennio 1971-2000, mentre l’Italia superava abbondantemente tale valore, con un incremento pari ad 1.45 gradi. l’intensificazione delle piogge e l’impermeabilizzazione dei suoli aggravano la già critica situazione idrogeologica del nostro territorio. Infatti, secondo un recente rapporto sul dissesto idrogeologico pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) nel giugno 2018, il 91% dei comuni italiani (contro l’88% nel 2015) si trova in zona a rischio idrogeologico.