“Schio è invasa dai rifiuti abbandonati, ma il Comune dov’è?”. La denuncia di una volontaria ambientale
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera sulla situazione dell’abbandono dei rifiuti a Schio, che ci ha inviato una volontaria ambientale.
Gentile redazione,
mi presento, mi chiamo Elena Berlato, ho 34 anni, sono scledense, sono una volontaria ambientale e con questo mio intervento voglio tirare le somme di questi ultimi tre anni.
Ho iniziato a fare volontariato ambientale, ossia ad andare in giro per Schio a raccogliere rifiuti gettati in giro, a settembre 2019 perché stufa di vedere situazioni di degrado sempre più crescente e, dopo l’ennesima uscita di pulizie fatta lo scorso weekend assieme al mio amico Valter Santacatterina, mi sono fermata a riflettere.
Mi sono chiesta: in questo lasso di tempo la situazione dei rifiuti selvaggi a Schio è migliorata o peggiorata?
Sicuramente è peggiorata e le foto in allegato lo testimoniano (foto di un giro di appena 2 ore a S. Croce in un perimetro di cinquecento metri).
Se da una parte, fortunatamente, ho assistito ad un aumento della sensibilità ambientale da parte di tanti cittadini che si sono avvicinati a questo tipo di volontariato, dall’altra parte non ho notato da parte di chi ci amministra la volontà di trovare una soluzione a questa seria problematica.
Ovviamente il problema nasce dalla maleducazione e dall’ignoranza di tanti cittadini, ma sono personalmente stanca di sentire apprezzamenti verso noi volontari da parte di consiglieri e altre figure vicine all’amministrazione. Tra l’altro, sono poi le stesse persone che fino a poco tempo fa mi attaccavano dicendo che Schio non era poi così tanto sporca, che esageravo, che dovevo smetterla di dire stupidaggini (per usare un termine più educato) perché guai mostrare che esistono problemi durante l’amministrazione Orsi.
Ma la verità è che non c’è un angolo di Schio che si salvi, si trova davvero di tutto, dal più piccolo mozzicone di sigaretta, a siringhe, bottiglie, lattine, mascherine, batterie, pneumatici, materiali edili, elementi di arredamento vario, ecc. Quello che faccio è quindi la conseguenza di questa indifferenza dimostrata da chi ci amministra, soprattutto dai responsabili ambientali e ciò che porto all’attenzione di tutti dovrebbe causare in loro un senso di vergogna.
Al contrario la sensazione percepita è che sia più comodo lavarsene le mani perché “tanto ci sono i volontari che ci pensano”, l’importante è che Schio risulti più o meno pulita alla maggioranza dei cittadini e che il consenso popolare resti medio-alto, tutto il resto viene dopo.
Moltissime cittadine in tutto il Paese si sono attrezzate in vari modi, dalle fototrappole, ai vigili di quartiere, fino all’educazione nelle scuole primarie e secondarie con esempi di differenziazione e compostaggio dei rifiuti. Qui a Schio ho sentito negli anni varie promesse come ad esempio la distribuzione gratuita di posacenere tascabili ai fumatori per diminuire almeno la presenza di mozziconi nelle nostre strade (decisione presa dalla Giunta a inizio 2020 e mai attuata). Sempre in questi ultimi tre anni ho visto assessori partecipare a qualche evento di pulizia, illudendomi che fosse l’inizio di un cambiamento in positivo, ma dopo foto sorridenti e articoli di giornale è cambiato qualcosa? No.
Quindi ho poche speranze che servirà a qualcosa questo mio ennesimo tentativo di evidenziare sempre il solito problema. Quello che so per certo è che, nell’attesa, continuerò da sola o in compagnia a spendermi per tenere il più pulito possibile la mia Schio e il Pianeta che mi ospita, augurandomi che ogni foto e ogni parola spesa possano dare una smossa a chi di dovere.