Schio in lutto: morta Serena Grassar, anima di tanti progetti per la maternità e l’infanzia

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Grande cordoglio a Schio e non solo per la morte di Serena Grassar, portata via da un male subodolo con cui conviveva da alcuni anni. 45 anni, sposata e con due figli piccoli che avevano ancora bisogno di lei, Serena era l’anima di tante iniziative e progetti che nello scledense sostengono le donne in gravidanza, la maternità, l’allattamento al seno e l’infanzia, con un approccio il più possibile naturale.

La 45enne aveva condiviso sui social il suo personale cammino dentro alla malattia, che chiamava “drago”: prima un cancro al seno, poi la ricaduta con un carcinoma osseo. In queste ore è ricordata da moltissime persone per il suo spirito luminoso, l’empatia e l’attenzione alla cura deli altri, genitori, nonni o bambini e bambine che fossero. Faceva parte del Mami – Movimento Allattamento Materno Italiano, si occupava di massaggio dei più piccoli, era un’operatrice olistica nell’ambito materno-infantile ed era impegnata come animatrice presso la ludoteca scledense “La casa delle fate“, gestita dall’associazione “Le fate per gioco”. Aveva inoltre fondato e promosso nell’Alto Vicentino il “filò delle mamme“.

Ciao Serena. Buon Viaggio nella Luce. Noi Fate – hanno scritto le colleghe – siamo tristissime, ma vogliamo ricordare il tuo sorriso, i tuoi occhi luminosi, ma soprattutto la bellezza che hai portato in ludoteca, con i tuoi incontri del Filò delle mamme (e dei papà e dei nonni.). Per merito tuo tanti neo genitori hanno passato dei momenti dolcissimi nell’attesa o con i loro piccolini, e hai donato delle bellissime opportunità di crescita interiore proprio nella Casa delle Fate. Ti ringraziamo e conserveremo per sempre nel nostro cuore il piccolo seme che hai piantato, e lo vedremo crescere anche per te!”.

Toccante il ricordo dell’attuale assessora all’istruzione del Comune di Schio, Milva Scoregagna: “Fin dal nostro primo incontro mi hai accolto con un sorriso, con un entusiasmo ed una gioia di vivere contagiosi. Finché mi raccontavi dei tuoi progetti i tuoi occhi brillavano, ammantavi di luce ogni tua parola facendomi scoprire le mille sfaccettature e l’incredibile bellezza dell’essere mamma e del significato profondo del prendersi cura dei nostri cuccioli. Con te, anche una semplice carezza da mamma a figlio diventava dono di sé. Grazie Serena per ciò che sei stata e per ciò che hai donato a chi ha avuto la fortuna di conoscerti. Il tuo sorriso rimarrà qualcosa di indelebile”.

Solo due settimane fa Serena Grassar era riuscita, pur profondamente debilitata, a partecipare al Sacro Fest alla serata con il giovane operatore umanitario Nicolò Govoni e proprio in quell’occasione aveva scritto il suo ultimo messaggio sul profilo Facebook (dove era molto attiva): “E voi avete trovato il vostro ikigai? Lo scopo per cui siete venuti veramente a realizzare in questo mondo? Ognuno di noi ha un dono ed ognuno di noi lo può mettere a disposizione dell’altro/a”. Proprio all’associazione di Govoni, “Still I ride” la famiglia ha scelto di devolvere eventuali offerte.

Serena viveva a Magrè e lì si terrà, lunedì prossimo 23 giugno, l’ultimo saluto alle 10 nella chiesa parrocchiale. Lascia il marito Alessandro e i piccoli Emma e Nicolò, nonchè i genitori. I familiari hanno voluto ringraziare il reparto di oncologia dell’ospedale di Santorso, gli infermieri dell’assistenza domiciliare integrata, il dottor Buratti e la dottoressa Simari che hanno curato Serena in questi anni di malattia e in particolare negli ultimi mesi, particolarmente complessi.

La sua morte avviene negli stessi giorni in cui l’Alto Vicentino fa i conti con un’altra giovane vita stroncata da un cancro micidiale: una venticinquenne thienese i cui funerali si terranno domattina nella chiesa di Santa Maria dell’Olmo.

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