Schio in lutto per l’assassinio in Perù della missionaria laica Nadia De Munari
Schio piange la morte violenta di Nadia De Munari, 50enne missionaria laica dell’Operazione Mato Grosso in Perù, ferita a colpi di machete il 20 aprile e morta ieri.
La notizia si è diffusa in un battibaleno a Schio, gettando nella disperazione amici, parenti e tutti i volontari di Omg. Originaria di Giavenale e cugina dell’assessore comunale Katia De Munari, Nadia, 50enne, dirigeva sei asili e una scuola elementare frequentati da 500 bambini a Nuevo Chimbote, un porto di 700 mila abitanti nella costa centro-settentrionale del Perù. Nell’immensa periferia della città vivono di stenti migliaia di bambini e Nadia – che viveva in Perù da 26 anni (dopo un anno di volontariato in Ecuador) assisteva anche alcune ragazze, come racconta il quotidiano Avvenire.
Viveva a Casa Mamma Mia, gestita dall’Omg e l’aggressione risale alle prime ore di mercoledì, in camera mentre dormiva. Da quanto è stato possibile ricostruire, Nadia in quel frangente non era sola nella casa, ma le giovani ospiti – che risiedevano un un’altra sezione dell’edificio – non avrebbero sentito nulle e solo al mattino, non vedendola arrivare per la colazione, hanno chiamato i soccorsi, trovandola in gravi condizioni, colpita con un machete. Dopo un ricovero iniziale nell’ospedale locale, è stata portata nella Clinica Centenario Peruviano Giapponese della capitale, a Lima, dove era stata anche tentato un intervento chirurgico, ma le sue condizioni si sono aggravate e ieri 24 aprile è sopraggiunta la morte per arresto cardiaco.
La polizia peruviana sta indagando per individuare l’assassino. Nuevo Chimbote fino al 1940 era una città di pescatori di 2.400 abitanti: in pochi anni uno sviluppo vertiginoso l’ha portata ad averne 700 mila, frutto anche dello sfollamento avvenuto dopo il terremoto che ha colpito il Perù nel 1970 (e che ha provocato 80 mila morti). La maggior parte della popolazione vive in povertà nell’immensa periferia. Le vittime principali della precarietà e della mancanza di lavoro sono proprio i bambini, costretti a lavorare fin da piccoli.
“Oggi è giunto inaspettato e crudele un altro duro colpo da dover accettare. Sei sempre stata il sole per tutti noi – ha scritto su Facebook l’assessore Katia De Munari – hai dedicato la tua vita ad amare ed aiutare il prossimo. Le tue toccate e fuga a casa erano sempre organizzate al secondo ma nonostante tutto riuscivamo a trovare sempre il tempo per una cena tra cugine. Eravamo lontane sì, ma sempre vicine. I tuoi bambini erano fonte di orgoglio e gioia per te e io non vedevo l’ora di ricevere tue notizie, video e le innumerevoli foto del tuo bellissimo mondo pieno d’amore. Sei stata un dono dal cielo per tutti. Non ci sono addii per noi, ovunque tu sia sei sempre nel mio cuore”.
“La felicità non consiste nell’accumulare ricchezze ma di regalarle e condividerle. Un gesto, un sorriso, un aiuto agli altri” è la frase di Nadia riportata su Facebook dalla parrocchia di San Luigi Gonzaga di Nuoevo Chimbote nell’annunciare la sua morte. “Abbiamo perso una grande amica, compagna e sorella, esempio di gentilezza e consegna al servizio del Signore, nulla ci restituirà il suo sorriso. Chiediamo #Giustizia alle autorità e che la sua morte non resti impunita!” scrive sempre su Facebook un’amica e collega.