“Se fai come Simone…” giochi anche oltre i 50 anni. A Breakpoint un Bianco… d’annata
Un “Bianco” non si nega mai. Lo dicevano i nostri nonni e anche magari i nostri papà, ma quando si parla di calcio a 5 vicentino vale eccome anche quando si chiama in causa per una partita Simone Bianco, baluardo della difesa nei rettangoli indoor del futsal, e che ai primi di luglio compirà 53 anni. E’ proprio lui, imprenditore scledense nella vita e atleta a tutto tondo ancora oggi nel tempo libero, l’ospite della 61esima puntata di BreakPoint, che “gioca in casa” a Schio dove è nato e cresciuto e dove ha trascorso gran parte delle sua carriera nel mondo del pallone.
Da bambino e poi da adolescente nel vivaio del Calcio Schio, poi una parentesi in un club locale a Santissima Trinità, prima di lasciare le domeniche dedicate alle partite. Riservando per se stesso quel “calcetto”, partite tra amici e tornei estivi, che dopo qualche anno lo ha portato a diventare parte attiva e tornare in campo, nel 1999, tra i fondatori oltre che uno dei pilastri dell’allora Kemplex Schio, uno dei quintetti più forti del Veneto per quei tempi più volte in serie C1.
Sempre – o quasi – con a fianco il fratello minore Raffaele, lui di ruolo attaccante, con la coppia “Simo & Lele” Bianco divenuta un cult nelle squadre di calcio a 5 dell’Altovicentino. Qualcuno li chiamava i gemelli biondi. Biondì, gemelli no. A Schio, nelle varie denominazioni che si sono succedute nel tempo, all’appello in spogliatoio al Carrè Chiuppano esordendo in una categoria nazionale come la serie B con una carta d’identità in tasca di chi il più delle volte ha già appeso le scarpe (rigorosamente) a suola liscia al chiodo. E poi il Luna Thiene, di recente Monte di Malo conquistando un nuovo trofeo e altri team della zona.
L’estate scorsa, appena dopo aver spento le 52 candeline, ecco arrivare la proposta del Vicenza Calcio a 5, con qualche chilometro in più sul groppone da percorrere ma quel mix di passione ed entusiasmo genuini che hanno contribuito a strappare l’ennesimo sì a un’altra stagione in campo. Sarà l’ultima? Ascoltare (il podcast) per credere.
Dalla serie B nazionale alla serie D provinciale, con la fetta più consistente di stagioni in carriera disputate tra serie C1 e C2, Simone Bianco è un esempio di longevità sportiva da cui carpire più di un segreto, forse, di sicuro delle buone pratiche. Il mantenersi in forma oltre agli allenamenti settimanali di squadra, aggiungendo degli extra, alla fortuna di non aver mai patito infortuni gravi. Gli anni passano, certo, e vedersi sfrecciare intorno 18enni-20enni al galoppo come avversari costringe il roccioso difensore a prendere adeguate, per così dire, contromisure, ma l’esperienza e la voglia crescenti compensano ciò che l’orologio della vita non toglie ma gradualmente lima.
Ascolta “‘Se fai come Simone’, giochi fino ai 50 e oltre” su Spreaker.
Tra saluti al fratello inseparabile, al monumento del futsal mondiale Marcio Brancher – obbligatoriamente da citare in campo in serie A2 fino a 54 anni e più – e alle decine di ex compagni di squadra, il resto della chiacchierata con Simone Bianco scorre così come l’e annate passate a divertirsi tra giochi di suola, stop orientati, contromovimenti, vittorie e sconfitte ad arricchire la sua storia personale di calcettista o futsalplayer come lo si vuole definire. Con di Bianco, ormai con in vista i 54 rintocchi, nemmeno un capello!