Sentenza Ava, Orsi non ci sta : “Di fronte a me conigli, so ancora sbranare”. Cioni: “Dimettiti”

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Passi la sentenza. Ma le pungolature continue delle opposizioni quelle no. E’ un vulcano in piena eruzione Valter Orsi e ci vuole poco a capire che stavolta l’ex sindaco è davvero furioso. Oggetto del contendere, la sentenza sul caso AVA, con i comuni soci chiamati a rifondere le spese legali dopo la pronuncia della Corte dei Conti.

Una sentenza che ha fatto discutere tutta la politica dell’alto vicentino e che, nella sostanza, ha sconfessato l’esposto allora promosso dall’amministrazione Orsi. Inevitabili gli strali dalle opposizioni, in un dibattitto improvvisamente riaccesosi dopo le dichiarazioni – ancora una volta contrarie all’amministrazione della città – in questo caso arrivate dal sindaco di Marano Vicentino. Una vis polemica che stavolta ha però suscitato la colorita presa di posizione dell’ex primo cittadino, arrivata tramite un post social diventato quasi virale: “Il telefono non smette di suonare – commenta Valter Orsi – in tanti mi chiamano e mi scrivono per manifestarmi vicinanza. Ma vedo che sono tanti anche quelli che si sono offesi: eppure io non ho fatto nomi. Forse qualcuno si è sentito chiamato in causa, ma parliamoci chiaro. Ho il diritto, nel mio profilo personale, di manifestare il mio pensiero. Mi si chiede ancora della sentenza e delle spese legali? Lo ribadisco, il polverone che abbiamo sollevato ha giovato quasi 2milioni di euro: se ne spendiamo 30mila, direi che matematicamente è un affare”.

I consiglieri di FdI, Alex Cioni e Gianmario Munari

E sono proprio le parole del post, nel pomeriggio di oggi, a causare l’intervento formale di Fratelli d’Italia: “Il ruolo del Presidente del Consiglio Comunale dovrebbe essere quello di una figura neutrale, garante del corretto svolgimento dei lavori e del rispetto del diritto di parola di tutti i consiglieri, senza distinzioni tra maggioranza e minoranza. Orsi – tuona il capogruppo Alex Cioni – ha scelto di lanciarsi in attacchi personali violenti. Se l’ex sindaco, in piena crisi esistenziale, vuole esprimersi come vuole e con toni da osteria, si dimetta da Presidente del Consiglio e rinunci allo stipendio. O forse pensa di poter avere la botte piena e la moglie ubriaca, pretendendo di avere contemporaneamente il ruolo e la libertà di parola per insultare? La politica non può essere il palcoscenico per sfogare frustrazioni personali”. E mentre dal partito fanno sapere che la vicenda sarà sottoposta al Prefetto affinché venga valutata la condotta del Presidente del Consiglio, a stretto giro la replica di Orsi: “Nel mio ruolo di Presidente mi ritengo irreprensibile e certo non mi dimetterò su richiesta altra che non sia di chi mi ha votato – chiosa Orsi. “Voglio rassicurare sulla mia massima serenità: posso essere sanguigno, ma la poca onestà intellettuale mi è indigesta. E da libero cittadino ho tutto il diritto di rilevarlo: non mi aspetto dei ringraziamenti, ma almeno il buon gusto di non tirarmi inutilmente la giacchetta, quello sì”.

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