“Si, avevamo una relazione”. Il prof del Martini confessa e va ai domiciliari
Ha ammesso la relazione con la studentessa quindicenne il professor Francesco di Luccio e ieri sera è tornato a casa, visto che il giudice ha disposto per lui gli arresti domiciliari in attesa della chiusura delle indagini della guardia di finanza.
Il professore di scienze naturali, di ruolo al liceo Martini di Schio, ieri sera è rientrato in famiglia dopo tre settimane in carcere. L’accusa di atti sessuali su minore, trova quindi conferma nella confessione dello stesso insegnante, che ha raccontato al pm Maria Elena Pinna, davanti al suo avvocato Giovanni Caruso, non solo la relazione con la propria studentessa minorenne, vietata dalla legge, ma anche – come racconta Il Giornale di Vicenza – che il suo inizio risaliva a un periodo precedente agli accertamenti della guardia di finanza diretta dal comandante Crescenzo Sciaraffa. Una relazione consenziente, non estorta, ma che per il ruolo del professore e l’età della ragazza è un reato che pesa come un macigno su Di Luccio. Una vicenda nella quale la ragazza, val la pena di ricordarlo, è la vittima. Dall’infatuazione della giovanissima per il suo “prof” di trent’anni più grande al rapporto intimo fatto di incontri pomeridiani a casa di Di Luccio e documentati dalle indagini delle fiamme gialle, il passo infatti è enorme.
Per raccogliere prove i militari della guardia di finanza di Vicenza avevano posizionato cimici in auto e in casa del professore ed effettuato controlli anche durante la gita scolastica, seguendo gli incontri fra i due per più di un mese. Le indagini sull’uomo, 46 anni, di Torrebelvicino, insegnante di ruolo molto apprezzato (tanto da essere responsabile anche di alcuni progetti scolastici) erano partiti dalla segnalazione dei genitori di un’amica con cui la quindicenne si era confidata.
Le cimici avevano registrato audio e pare anche immagini inequivocabili. La ragazzina, era stata anche sentita da alcuni psicologi presso una struttura protetta circa il rapporto che la legava al professore. Quest’ultimo, davanti al giudice per le indagini preliminari Barbara Maria Trenti, che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, aveva inizialmente scelto di non rispondere alle domande dei magistrati.
La scuola, diretta dal professor Francesco Crivellaro, nei giorni scorsi ha diramato una circolare con un calendario di 16 ore di consulenza psicologica messe a disposizione dalla scuola agli studenti fino alla fine dell’anno scolastico e affidate allo psicologo Massimo Bogarelli. Crivellaro fin da subito aveva confermato la disponibilità dell’istituto in particolare nei confronti della famiglia della giovane e, al rientro in aula dopo le vacanze pasquali, gli studenti avevano affrontato con gli insegnanti in ogni classe la delicatissima questione della compagna quindicenne che avrebbe avuto una relazione con un suo professore.