Si installa con tenda di fortuna all’ex Despar: romeno fatto sloggiare
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Era da marzo che la polizia locale teneva d’occhio un sessantenne romeno senza dimora – L.F. – trovato più volte ad occupare lo stabile dell’ex supermercato Despar di via Palladio, nel quartiere di Santa Croce a Schio. Ora l’uomo si era pure costruito una tenda dove viveva, all’interno dell’area: abitazione di fortuna che stamane la polizia locale ha sgomberato, convincendo l’uomo a presentarsi a Casa Bakhita per i senza dimora.
Dopo le prime occupazioni, infatti, la proprietà dell’edificio aveva provveduto a presentare denuncia-querela da parte e l’edificio era stato sgomberato per due volte dalla polizia locale. Il sessantenne a metà maggio si era reso responsabile anche dell’imbrattamento con alcune sconclusionate scritte anti-Salvini nell’area laterale dell’edificio.
Nei giorni scorsi, poi alcuni residenti avevano interpellato la polizia locale segnalando la presenza di una sorta di “abitazione di fortuna” ricavata nell’area laterale dell’edificio. Lo scorso 25 giugno, quindi, la polizia locale si è recata sul posto e ha trovato che, effettivamente, L.F. aveva realizzato un attendamento con tavoli, divano, suppellettili, capi d’abbigliamento ed effetti personali, compresi un rosario e icone religiose. Il tutto, va detto, tenuto anche con un certo ordine.
Gli agenti gli hanno contestato la violazione del Regolamento Comunale di polizia urbana, intimandogli la rimozione di tutto il materiale entro le ore 8 di questa mattina, nonché, come da accordi con i servizi sociali, invitandolo a presentarsi presso Casa Bakhita, struttura convenzionata con il Comune di Schio che si occupa dell’accoglienza dei senzatetto.
Alle 08.15 di stamattina gli agenti sono quindi giunti sul posto insieme ai dipendenti dell’Ufficio Tecnico del Comune: l’uomo ha iniziato ad inveire in lingua rumena, mentre gli agenti hanno provveduto a rimuovere gran parte delle suppellettili della sua casa di fortuna. A rimozione conclusa, il 60enne ha comunque assicurato agli agenti che si sarebbe presentato presso la struttura d’accoglienza.