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Siccità, “giro di vite” deciso da 20 comuni dell’Altovicentino. Per un mese limitazioni all’uso di acqua potabile
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Il clima arido dell’estate 2022 costringe le amministrazioni locali a “correre ai ripari”, vista la siccità che perdura e le piogge a singhiozzo degli ultimi mesi. E’ ora ufficiale che fino al prossimo 31 agosto i cittadini residenti o coloro che esercitano attività professionali nei territori comunali di Schio, Thiene, Malo, San Vito di Leguzzano, Marano, Villaverla, Breganze, Piovene Rocchette, Montecchio Precalcino, Zanè, Fara Vicentino, Chiuppano, Tonezza, Valli del Pasubio, Velo D’Astico, Caltrano, Torrebelvicino, Arsiero e Posina saranno chiamati a rispettare le misure urgenti per il contenimento dei consumi di acqua potabile disposte di concerto tra i sindaci di città e paesi sopracitati attraverso una “rete” di ordinanze.
Visto il perdurare della siccità, le disposizioni emanate dalla Regione Veneto e le indicazioni della società ViAcqua i primi cittadini hanno deciso di emanare un documento congiunto per limitare l’utilizzo dell’acqua della rete pubblica. Le precipitazioni dei giorni scorsi non sono state sufficienti per migliorare la situazione e le previsioni mostrano una criticità destinata a perdurare. Si è ritenuto necessario, pertanto, procedere con un provvedimento condiviso al fine di rendere più omogenea e ampia un’azione volta a garantire la tutela della risorsa idrica.
Dalla lista dei comuni aderenti si scosta nella forma ma non nel principio quello di Zugliano, che aveva già agito in autonomia nei giorni scorsi e con una nota spiega alla cittadinanza la propria scelta, al fine di non creare confusione. “In merito all’ordinanza per la riduzione dei consumi idrici – scrive il sindaco Sandro Maculan – noi come Zugliano, pur concordi con l’iniziativa congiunta, non abbiamo adottato lo stesso documento perché abbiamo emesso un avviso alla popolazione con indicazioni maggiormente prescrittive di quelle contenute nell’ordinanza. Attendiamo quindi prima di fare modifiche per non ingenerare confusione tra i cittadini”.
Le misure adottate quindi dal “gruppone” dei 20 enti locali dell’Altovicentono e della fascia pedemontana prealpina prevedono che l’acqua erogata dall’acquedotto non venga utilizzata per lavare piazzali e vialetti (salvo documentata ed evidente situazione inerente l’igiene pubblica), autoveicoli con esclusione di autolavaggi e per alimentare fontane, zampilli e piscine qualora non dotati di riciclo. Una prescrizione importante per il cittadino è quella che prevede che tra le 7 del mattino e le 22 non si potranno innaffiare giardini e orti, ad eccezione dell’uso di eventuali serbatoi per il recupero dell’acqua piovana (sono previste differenze di fasce orarie per alcuni Comuni).
La violazione dei divieti comporta il pagamento di una sanzione che va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro . Ai cittadini si chiede anche di ridurre i consumi domestici ai soli usi potabili ed igienici, adottando le buone pratiche anti-spreco indicate anche dalla società ViAcqua. “Siamo tutti consapevoli che questa situazione sta mettendo a dura prova la potenzialità di approvvigionamento ed erogazione d’acqua, in particolar modo in alcune ore del giorno quando la richiesta è molto elevata. I dati e le informazioni dimostrano uno stato allarmante che deve essere affrontato immediatamente al fine di garantire il fabbisogno primario, evitando quindi ciò che in questo momento può essere considerato superfluo”. Questa dichiarazione è stata firmata da tutti i sindaci che hanno condiviso il testo, affidandolo ai rispettivi uffici comunali per la diffusione. A carabinieri e polizia locale spetterà far rispettare le nuove regole valide fino a fine mese.