Teatro Civico, lavori conclusi ed è… uno spettacolo. Orsi: “come l’Araba Fenice torna a volare”
Il nuovo loggione si gode il primo “pienone”. Si può riassumere con il motto “breve ma intensa” la cerimonia di inaugurazione di mercoledì mattina al Teatro Civico di Schio, ora pienamente restituito alla città e ai suoi albori dopo il termine dell’ultimo stralcio di lavori. Presenti per l’occasioni speciali tanti sindaci del Vicentino, con prima uscita ufficiale per Andrea Nardin, appena tre giorni prima eletto Presidente della Provincia di Vicenza, al fianco del sindaco locale Walter Orsi per dare il via all’evento.
Dopo il taglio del nastro è stata la volta dei discorsi di rito da parte delle varie autorità presenti ieri, prima che si potesse definitivamente chiudere il sipario sull’ultimo step di lavori. Per un intervento iniziato in quel terribile febbraio del 2020 in cui la pandemia di Sars-Cov-2 cominciò a “invadere” l’Italia e, quindi, subito sospeso a pochi giorni dal varo del terzo cantiere. Costo dell’opera 1,6 milioni di euro, quasi interamente sostenuta dal Comune ma con il prezioso contributo derivante dall’Art Bonus. Ora la capienza definitiva del teatro sfiora i 500 posti a sedere in poltroncina, grazie ai 160 del loggione appunto.
Nuova vita e un nuovo capitolo di arte cultura per la città di Schio e l’Altovicentino si sono inaugurati quindi dal 1 febbraio, riportando alla memoria la genesi nel 1909 dello spazio per gli spettacoli e di cui, fin dal 2004, si discuteva della fase progettuale per poi giungere a quella della definizione degli interventi, dopo quasi 50 anni di chiusura al pubblico: opere edili, impiantistiche e di allestimento in parte realizzate nel I e II lotto di lavori. Nel 2004 il progetto partecipato con cittadinanza, artisti e la commissione tecnica, Lotto Zero, ha gettato le premesse e le linee progettuali che hanno portato alla riabilitazione dello storico teatro cittadino, che nel 2014 aveva goduto di una parziale riapertura del 2014. Fondamentale l’apporto della Fondazione Teatro Civico e degli sponsor a sostegno.
“Sono felice di essere qui in un momento tanto importante per Schio: la storia del Teatro Civico è la storia di una comunità – questo l’incipit di Andrea Nardin, neopresidente provinciale -, e bene ha fatto il Comune di Schio a volerne preservare i segni del tempo che è passato, le ferite, le rughe che, come per le persone, raccontano la vita. Non è un caso, poi, che un simbolo della cultura del primo Novecento sia stato costruito a Schio, città con rapporti commerciali con il mondo e che ne coglieva stimoli culturali e artistici. Stimoli che la comunità ha saputo coltivare, tanto da essere oggi protagonista del suo recupero. Oggi il Teatro Civico di Schio è simbolo non solo di cultura, ma di modernità, di partecipazione, di inclusione, e lo rende un punto di riferimento per la comunità scledense e per l’intera provincia. Infine, questo loggione rappresenta la parte più calda, quella più popolare, un simbolo della volontà degli scledensi di riappropriarsi di questo luogo di cultura”.
L’assessore alla Cultura Barbara Corzato e il sindaco hanno aperto lo spazio dedicato alle parole di benvenuto. “Siamo qui a festeggiare il nostro teatro che, come l’Araba Fenice, è stato capace di rinascere dalle sue ceneri – – ha esordito Walter Orsi – e ora può tornare a volare. Per utilizzare una metafora che per il luogo in cui ci troviamo mi viene naturale oltre a stare sul palcoscenico, un sindaco lavora molto dietro le quinte. Il mio ruolo mi porta a conoscere e a seguire tutto ciò che accade anche quando il sipario non si è ancora alzato. Proprio perché so bene quali sono stati i “dietro le quinte”, ovvero anche le difficoltà, che ci hanno condotto fino all’inaugurazione di oggi, per me questo taglio del nastro è una doppia soddisfazione. Non è stato facile arrivare fin qui, ma grazie alla determinazione e alla volontà di tutti coloro che hanno creduto in un progetto così importante abbiamo raggiunto l’obiettivo senza mai arrenderci. Oltre al Comune, però, è stato fondamentale il supporto di tanti mecenati, o meglio “amici” del Teatro che hanno permesso di rendere questo luogo più confortevole e accessibile a tutti. E oggi siamo qui a festeggiarlo ancora più accogliente in tutta la sua bellezza, che come sempre con le sue proposte è pronto a farci riflettere, emozionare e come in ogni spettacolo che si rispetti a sorprenderci”.
La raccolta fondi Art Bonus, incentivo fiscale sorto per favorire le erogazioni liberali a sostegno dei beni culturali, ha consentito di sostituire le sedute della galleria con comode poltrone, donate dalla Bvr Banca (ex Banca Alto Vicentino), e di installare una pedana elevatrice a scomparsa che consente l’accesso al palco per le persone con disabilità motoria. Con l’Art Bonus sono stati raccolti oltre 73 mila euro da 62 donatori, di cui 50 da privati cittadini e 12 da aziende del territorio.
“Il Teatro Civico è un presidio culturale che ha vissuto con i suoi cittadini la storia dell’ultimo secolo – ha sottolineato Federico Corona, Direttore Artistico della Fondazione Teatro Civico -. I decenni di chiusura non hanno scalfito il legame tra gli scledensi e il proprio teatro, che oggi riapre al massimo della sua capienza. Il teatro è un fatto pubblico e questa nuova riapertura amplierà la platea di persone che potranno prendere parte alla vita culturale di un luogo che si propone come casa degli spettatori di Schio”.