Addio a Carlo Regretti, cresciuto a “pane e rally”. Era maestro panificatore e insegnante
Un mestiere nobile, con radici antiche e con le mani imbiancate di farina, quello del panificatore, di cui Carlo Regretti è stato uno degli emblemi più fulgidi nell’Altovicentino. Si è spento nei giorni scorsi, a soli 59 anni di età, un maestro del forno e dell’impasto, commerciante a Schio e Santorso ma anche docente nelle scuole alberghiere e professionale per insegnare un’arte alimentare senza tempo, sempre affascinante e d’attualità. Conosciutissimo anche nell’ambito delle corse sportive, Carlo era un cultore come pochi altri dei motori e pilota di rally, tra gli organizzatori storici del “Città di Schio”.
A strapparlo all’amore incondizionato della moglie e dei due figli è stato un male incurabile, contro cui lottava da poco meno di un anno, aggravatosi nelle ultime settimane fino al ricovero in ospedale a Padova. A piangerlo insieme a loro anche la Confcommercio del mandamento scledense, di cui Regretti era non solo socio ma portavoce di comparto per oltre 20 anni, sin da metà anni ’90, oltre che consigliere dell’associazione provinciale. In lutto in particolare le comunità di Schio e Torrebelvicino, le sue “tappe” quotidiane, in attesa dell’ufficializzazione esequie in programma venerdì prossimo in Duomo.
Messaggi di cordoglio in suo ricordo proliferano sul web di ora in ora. Provengono da clienti affezionati delle botteghe aperte nel corso degli anni in Altovicentino, ma anche dai colleghi commercianti, oltre che dall’istituto alberghiero di Tonezza e dal centro di formazione professionale di Trissino. Carlo Regretti non si era mai fermato solo a coltivare il proprio “orticello”, facendo leva sulla sua creatività e voglia di innovare, partecipando in prima persona – e con il figlio Marco – a rassegne nazionali e promuovendone altre sul territorio, tra cui la fortunata edizione annuale di “Pane e Musica” inaugurata nel 2005, ora in stand by obbligato a causa della pandemia.
Ogni idea rappresentava una sfida, o meglio, per lui una corsa, con tutti i brividi e l’adrenalina del caso. Anche quando dedicava del tempo libero residuo dedicato a iniziative benefiche, che lo vedevano spesso in prima linea. Alle sapienti mani d’oro da fornaio esperto, insomma, abbinava un cuore d’oro per le generosità e l’altruismo riconosciuti. Per dare un’idea, nonostante il suo stato di salute si era iscritto nei mesi scorsi ad un corso per soccorritori dell’Ais, emblema del suo modo di intendere la vita a disposizione del prossimo.
Aldo Munarini, assessore allo Sport a Schio, lo conosceva bene. “Ricordo Carlo come un grande appassionato del suo lavoro e soprattutto della sua passione preferita, i motori. Ogni volta che ci incontravamo si percepiva un grande amore verso questa disciplina. D’altra parte possiamo ben dire che se lo sport a Schio ha raggiunto questi prestigiosi livelli di crescita e di partecipazione, grazie ai quali abbiamo voluto candidare la nostra città, quale “Città europea dello sport”, molto merito va condiviso con queste persone, che riescono a mettere a disposizione il loro tempo, per le proprie passioni certamente, ma anche alla città. Grazie Carlo, ci mancherai”.
“Ora sforna il tuo buonissimo pane fra le nuvole – scrive trasparendo la commozione Guido Xoccato, alla guida dell’Ascom -, il tuo entusiasmo ci ha sempre coinvolto nelle tante iniziative condivise con me e con Confcommercio Schio, ci mancherai. Condoglianze a tutta la famiglia, vi siamo vicini”. Un tesoro il bagaglio di conoscenze, esperienze e professionalità, di volta in volta “impastato” con umanità e passione, quello ha lasciato negli anni di insegnamento ai suoi studenti. “Mi hai insegnato ad essere testarda, tenace e mi hai trasmesso la tua passione per il pane in tutte le sue forme, non perdendo mai il sorriso – scrive una sua alunna nel ricordarlo -. Conserverò ogni tuo insegnamento, predica e abbraccio per sempre dentro di me. Ti ringrazio ancora una volta per tutto quanto”. E ancora: “coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dov’erano ma sono ovunque noi siamo, sicuri che sarai al nostro fianco sempre in quella che era la tua più grande passione”. Questo l’omaggio del Power Stage, il giovane team di organizzatori che ha raccolto l’eredità del Rally Città di Schio.
Commuovente il messaggio lasciato dal figlio Marco, che aveva incoraggiato il papà fino all’ultimo, nei giorni in cui la corsa in salita si era aggravata e la malattia prendeva il sopravvento nonostante la forza di volontà e voglia di vivere che caratterizzavano la figura di Carlo, qualità a lui riconosciute da tutti. Ad accompagnare il suo ricordo denso di intimo orgoglio e insieme di ringraziamento, un’immagine (vedi in basso) di padre e figlio felici ritratti dopo aver vinto un concorso nazionale, nel 2012. “Vorrei abbracciare e salutare tutti da parte sua. Avrebbe voluto così. Ricordatelo per com’era, un papà, un marito, un pilota, un prof e un panificatore eccezionale, amico di tutti”.