E’ lei la cometa da record, regina anche nelle visite. Stasera l’ultima accensione

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E’ lei la regina incontrastata del Natale vicentino, visibile a chilometri e chilometri di distanza. 360 metri di lunghezza e 166 lampadine, rigorosamente led, della potenza di 160 Watt cadauna. E’ la stella cometa di Torrebelvicino, a far bella mostra di sè sul Monte Singìo – Cengio – da quasi quarant’anni, con ogni tempo, grazie al prezioso lavoro di tanti volontari.

Il Gruppo Stella Cometa: un lavoro encomiabile il loro, da quasi quarant’anni

Un lavoro tutt’altro che semplice, dal trasporto in vetta grazie a due carri trattori, altrettanti verricelli e ben tre teleferiche, all’installazione – lo sviluppo totale dell’impianto raggiunge i 1200 metri – oltre che alla manutenzione stessa del manufatto ormai simbolo delle feste in provincia benché, grazie ai suoi numeri, vero e proprio record a livello europeo. Da record sono anche le visite alla stella più luminosa di questi giorni: centinaia e centinaia i visitatori che da contrada Casarotti – i più temerari direttamente dal centro di Torrebelvicino – salgono per vedere da vicino lo spettacolo reso ancor più bello dalla cornice delle Piccole Dolomiti. Molto apprezzato anche il piccolo ricovero dove i volontari del Gruppo Stella Cometa accolgono gli escursionisti, un capanno ben riscaldato dove in cambio di una libera offerta gli avventori possono rifocillarsi con un sorso di caffè di moka e una buona fetta di pandoro: “Google la indica come sede – raccontano sorridendo alcuni referenti del sodalizio – in verità altro non è che un punto di ritrovo, aperto tutto l’anno per chi fosse di passaggio. Lo abbiamo recuperato da una vecchia polveriera di guerra e oggi chi passa, viene per un saluto e raccoglie una cartolina della stella”.

Il piccolo, ma apprezzato rifugio del Gruppo Stella Cometa

Un simbolo di questo magico periodo dell’anno che eccezionalmente, considerati come sono caduti quest’anno i giorni della festa, si illuminerà anche stasera: per un ultimo saluto e un arrivederci al 2025.

 

foto copertina Debora Brigo