Truffa ad anziani: complici al telefono per raggirarli, finto carabiniere in casa per rubare
Raggirati al telefono, e derubati in casa. Pessima disavventura per una coppia di persone anziane residenti a Schio, truffati da una una banda composta da almeno tre malviventi che non si sono fatti scrupoli nel privare due anziani fragili del denaro e preziosi custoditi in casa, sfruttando il l’amore per i propri figli. La vicenda, che risale a circa una settimana fa, coincide con quella che in ambito delle forze dell’ordine viene definita come truffa del finto incidente, aggiungendo anche le dinamiche note in quella del finto carabiniere.
Talmente elaborata e studiata a tavolino da gabbare anche due persone lucidissime, per quanto “avanti” con l’età. A raccontare nei dettagli quanto avvenuto martedì scorso in città è la figlia adulta, affranta per quanto capitato ai genitori più che per il valore – comunque ingente, si parla di migliaia di euro – del maltolto. Un’indagine è stata avviata dall’Arma dei Carabinieri dopo la denuncia presentata il giorno stesso.
“I miei genitori, anziani, residenti a Schio sono stati contattati al telefono da un sedicente maresciallo dei Carabinieri della stazione di Schio, affermando he il loro figlio (lo chiamano addirittura per nome) aveva causato un incidente stradale con feriti gravi, era sprovvisto di assicurazione. Si parlava di una persona in coma e si affermava anche che mio fratello a sua volta si era fatto male”. Comprensibile quindi l’apprensione che ha travolto i pensionati, convinti dalla loquacità dell’interlocutore sconosciuto che si spacciava per un militare e che conosceva i nomi di battesimo dei familiari.
“Lo stesso ha fatto presente che mia cognata – moglie del fratello presunto ferito e causa dell’incidente – si stava recando al comando e che io stessa sarei stata lì con in contanti 5 mila euro in mano da consegnare”. Tutto falso ma raccontato con una dovizia di particolari che hanno reso la storia credibile, giocando sulle emozioni degli anziani scledensi. Dopo aver consolidato il dialogo, avviene la richiesta del numero di cellulare del padre, mentre la donna rimaneva al telefono di casa con il militare. Il tranello si completa: una telefonata giunge sullo smartphone, una seconda persona si presenta. Si capirà poi che l’obiettivo era tenere entrambi gli inquilini impegnati, in modo da impedir loro di provare a contattare da loro i due figli.
“Dicevano che dovevano recarsi in centrale – continua il racconto della figlia, o avrebbero mandato un incaricato. Poi al loro campanello si presenta uno sconosciuto, vestito di scuro con un berretto tipo probabilmente dei Carabinieri o una riproduzione fedele e mostra un cartellino. Approfittando della confusione e dell’angoscia dei miei genitori, è entrato in casa e alla fine ha rubato i soldi che ha trovato, facendo leva sulla necessità di consegnare contanti in aiuto del figlio”. Non contenti, circa un’ora dopo gli stessi malfattori si sono presi la briga di telefonare alla coppia, spacciandosi stavolta per operatori di polizia di Stato.
Ascolta “Difendersi dalle truffe: i consigli dei Carabinieri” su Spreaker.“Hanno chiesto le generalità e l’indirizzo, dicendo che avevano fermato delle persone con dei contanti. Hanno chiesto se avevamo subito un furto e se eravamo disponibili per un riconoscimento. A quel punto, però, noi figli eravamo stati contattati ed eravamo già dai carabinieri di Schio”. Una brutta esperienza, erto, percepita come tale ben oltre il danno sul piano economico che comunque pesa in una famiglia composta da due persone anziane che con parsimonia si mettevano da parte denaro in caso di necessità. “Rimane loro un senso di smarrimento, i miei genitori non sono dementi, ed erano sempre stati attenti a non cadere in truffe. Purtroppo a telefonata preliminare li ha buttati nella disperazione, tanto che se avessero dovuto tagliarsi un braccio per aiutare il figlio lo avrebbero fatto. Abbiamo deciso di rendere nota la vicenda in modo che non capiti ad altre famiglie”.