Un emporio solidale per persone e famiglie che non arrivano a fine mese
Ha aperto i battenti a Schio nei locali delle ex scuole di via Marconi 14, alla presenza anche di Manuela Lanzarin, assessora veneta a Sanità e servizi sociali, e programmazione socio-sanitaria, e del patron della Diesel, Renzo Rosso, il centro polifunzionale Il Cedro creato per aiutare le famiglie alle prese con crisi economica, perdita del lavoro, impoverimento generale: un progetto sociale che prevede un servizio di distribuzione di generi di prima necessità, organizzato come un vero e proprio supermercato, all’interno del quale i beneficiari possono reperire in modo autonomo e secondo le loro esigenze, prodotti alimentari e non.
Oltre al market gratuito, l’emporio prevede uno spazio polifunzionale di prima accoglienza e accompagnamento per gli utenti che saranno poi indirizzati ai diversi uffici di competenza già esistenti sul territorio in base alle varie esigenze. All’interno dell’emporio ci sono infatti un centro di ascolto che si occupa di aiutare le persone nella ricerca del lavoro, nell’orientamento ai servizi del territorio, nella gestione del bilancio familiare (in collegamento con il centro per l’impiego e Veneto Lavoro), e un servizio di counselor/supporto psicologico con un professionista dedicato a chi si trova in condizioni di difficoltà ed incertezza. È inoltre attivo un servizio di Caf e patronato a prezzi agevolati. Non da ultimo, è presente uno spazio dedicato ai più piccoli che accompagnano gli adulti e un’area relax.
Frutto di un grande lavoro di rete fra terzo settore, ente pubblico e realtà private, costituisce un tassello importante non solo nel mondo sociale ma anche nella lotta alla sprechi. “Dopo aver concluso il percorso di allestimento dei locali che ha trasformato delle vecchie aule – ha commentato il sindaco di Schio Valter Orsi – abbiamo inaugurato un luogo davvero importante per il territorio. Per le sue caratteristiche e la sua impostazione Il Cedro non sarà il luogo della ‘carità’, ma quello dell’accoglienza e dell’accompagnamento di quanti si trovano in situazioni di difficoltà grazie alla rete tra varie associazioni”. Per Cristina Marigo, vicesindaco e assessore scledense al sociale, “l’emporio è un progetto che mette al centro il bene della comunità. Abbiamo già previsto un’utenza iniziale di un centinaio di famiglie scledensi e non per la fase di collaudo, per passare poi in breve tempo a un’utenza molto più ampia. L’emporio è espressione della rete tra le associazioni benefiche della città che con grande impegno e dedizione hanno accettato questa sfida, confrontandosi e condividendo buone pratiche per lavorare assieme in favore di chi ha più bisogno”.
Ogni nucleo familiare beneficiario, in base al numero di componenti e a necessità particolari, riceve una personale tessera su cui vengono caricati mensilmente dei crediti a punti utilizzabili all’interno dell’emporio, che rappresentano il controvalore da rilasciare per l’acquisizione dei prodotti scelti. Sono presenti delle casse, ma non circolerà denaro. L’utente avrà la possibilità di prelevare in autonomia gli alimenti di cui necessita, con lo scopo di indurre i beneficiari ad una maggior consapevolezza e corresponsabilità del loro fare la spesa.
Nata da un’idea progettuale della cooperativa sociale “Verlata” di Villaverla e del suo spin-off, ossia l’associazione “Da Spreco a Risorsa”, l’emporio solidale e i servizi che vi ruotano attorno hanno trovato un importante partner in OTB Foundation, col sostegno di Crédit Agricole FriulAdria, istituto che ha fatto dell’inclusione sociale e della sostenibilità due fattori distintivi. Fra le altre realtà del terzo settore coinvolte ci sono l’Istituto Salesiano Don Bosco, le Conferenze della Società San Vincenzo De Paoli Schio e il suo Consiglio Centrale diocesano, la Caritas Vicariale di Schio, il Centro Aiuto alla Vita, la Croce Rossa di Schio, l’Ordine Francescano Secolare, il Gruppo Sociale e Missionario San Giorgio e i Consumatori Uniti Italiani.
“Abbiamo visto l’insorgere di numerosissime richieste di aiuto e da qui è nata la necessità di attivarci tempestivamente per rispondere a questa emergenza, iniziando dal supporto ad empori solidali già esistenti in diverse zone d’Italia fino alla decisione di aprine di nuovi, come questo. Ringrazio di cuore gli enti territoriali che da anni intervengono in aiuto dei più bisognosi e il Comune di Schio che, con grande entusiasmo e un importante lavoro, sono stati i più veloci e hanno reso possibile l’attivazione di questo emporio nel minor tempo possibile. Ci auguriamo che presto anche altri comuni si attivino nel rispondere al bisogno urgente della popolazione”, commenta Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation. 28 gli empori solidali già aperti in Veneto.
Per Cristian Sassaro, presidente di “Da Spreco a Risorsa”, “l’idea del nome Il Cedro nasce da un incontro tra noi enti parte di questo progetto, a memoria della pianta secolare che per anni è cresciuta in Piazza Statuto a Schio. È un simbolo perché abbiamo associato le radici con le associazioni che da anni lavorano sul territorio scledense e che hanno formato, nel tempo, un solido tessuto sociale. Questa struttura servirà a svolgere un servizio più efficace e diversificato, ma la cosa più bella è riuscire a farlo assieme, perché mai come in questo tempo, l’unità e il dialogo sono stati così essenziali”. Il Cedro è una realtà che vivrà grazie ai volontari e alla gratuità della merce a disposizione dei beneficiari, perlopiù derivanti dal recupero di eccedenze alimentari in un’ottica di riduzione dello spreco alimentare, riutilizzandolo come risorsa solidale.
Per accedere ai servizi dell’emporio, è possibile rivolgersi ai servizi sociali del Comune, agli sportelli di ascolto della parrocchia, e alle associazioni partner del progetto, nonché al centro di ascolto del Cedro.