Un parco industriale nell’ex Lanerossi. Iter ai blocchi di partenza, soddisfazione di Orsi
Un parco industriale innovativo da 335 mila metri quadrati che mantiene la vocazione dell’area, che prevede una superficie edificabile di 110 mila metri quadrati (gli stessi di adesso) e che potrà ospitare al massimo tre supermercati di medie dimensioni, ciascuno di massimo 1.500 metri quadrati. E poi viabilità adatta agli autoarticolati, parcheggi, fibra ottica e attenzione agli aspetti “green” di sostenibilità. A due anni dalla retromarcia del Comune di Schio, che in autotutela ritirò la delibera in base alla quale la ex Lanerossi avrebbe potuto diventare un grande centro commerciale in Zona Industriale, è lampante la soddisfazione del sindaco di Schio Valter Orsi, che oggi ha presentato alla stampa il nuovo progetto della società Immobili e partecipazioni, della famiglia Marzotto. Il “no” alla proposta precedente, infatti, è stato sicuramente l’atto più impegnativo dello scorso mandato amministrativo.
La società proprietaria dell’area, infatti, ha depositato la proposta definitiva di P.u.a. – Piano Urbanistico di Attuazione – per il recupero di questa importante porzione di territorio. Una documentazione corposa e dettagliata che include, oltre a una completa raccolta di planimetrie ed elaborati tecnici e una rassegna di norme tecniche e operative, anche uno schema di convenzione da sottoscrivere con l’amministrazione comunale, per la gestione dell’area stessa.
Inizia ora l’iter di un percorso strategico che vedrà il Comune approfondire nel dettaglio la proposta, che comunque già a un primo sguardo per l’amministrazione, mostra la volontà di allineare il più possibile le aspettative di interesse pubblico con quelle private della società proprietaria. “Il P.u.a. depositato – spiega Orsi – tiene infatti conto della vocazione imprenditoriale del territorio e fa riferimento a quanto di più innovativo vada oggi tenuto in considerazione, in una prospettiva di efficienza e ottimizzazione delle risorse, anche nel rispetto delle nuove norme di sostenibilità ambientale e risparmio energetico”.
La vasta area dell’ex Lanerossi è l’ultimo spazio disponibile nella zona industriale di Schio, che risulta per il resto completa e chiusa a ulteriori espansioni. I 110 mila metri quadrati di edificato sono destinati, nella proposta a recupero in cinque stralci successivi e con la realizzazione di moduli accorpabili, a dare risposta alle esigenze dimensionali che gli imprenditori interessati esprimeranno. Il progetto prevede 27mila metri quadrati di viabilità interna, 16mila di parcheggi, 36mila di marciapiedi e 5 chilometri di piste ciclabili. Prevista anche un’area di 68 mila metri quadrati da destinare a verde pubblico, oltre ad altri inserti di verde nelle aiuole e nei passaggi interni per altri 252 metri quadrati: “un blocco – aggiunge il sindaco – che andrà a costituire il polmone verde più esteso di Schio”.
In ottemperanza alle nuove norme, l’area dovrà avere una dotazione adeguata di fibra ottica, di sistemi di produzione di energia rinnovabile, di aree di ricarica per auto e bici elettriche, di stalli attrezzati per la sosta dei tir. Quanto alla viabilità interna, è prevista anche una nuova rotonda su via L. Dalla Via, che garantirà una terza via di accesso a quello che può già essere definito il “Parco Industriale di Schio”. Saranno anche possibili alcuni insediamenti commerciali che necessitino di spazi estesi di vendita: non si parla di ipermercati bensì di show room per l’esposizione di prodotti e attrezzature di grandi dimensioni, come concessionarie di auto, nautiche e similari.
I prossimi passaggi
I prossimi step saranno l’adozione del P.u.a. da parte della giunta comunale, nonché le valutazioni previste dalla legge (VIA e VAS che coinvolgono la Provincia e la Regione) e infine le osservazioni dei cittadini che potranno avanzare proposte e modifiche: una grande occasione di partecipazione alle scelte importanti della città. Solo al termine di questo percorso il P.u.a. potrà essere definitivamente approvato, in un tempo che si stima non inferiore all’anno, per poi iniziare il suo corso di attuazione.
La realizzazione è prevista a stralci successivi e sono già state definite le unità degli stessi e l’amministrazione manterrà il controllo sull’area attraverso una convenzione quadro e delle sub-convenzioni per i singoli stralci. Rimarrano ferme, al momento due aree dove erano collocati i pozzi dove, con il monitoraggio dell’Arpav, si stanno effettuando le bonifiche.
“Siamo contenti del piano – spiega l’assessore all’urbanistica Sergio Rossi – e lo abbiamo seguito fin da subito. La parte edificata è sovrapponibile, ci sarà un vialone centrale di 38 metri e le aree verdi saranno aperte alle famiglie”.
“Al di là del periodo difficile da cui ci apprestiamo a uscire – spiega Orsi – guardo a questa nuova sfida con forte fiducia. Ci sono infatti già da tempo richieste di imprenditori che chiedono di ampliare le proprie attività e ciò è segno di un’economia sana. Ma soprattutto, pare finalmente che tutti gli attori in gioco abbiano compreso che l’obiettivo a cui tendere è una scelta condivisa, per il bene e nell’interesse di tutti. Quella dell’area ex Lanerossi è una partita grossa, fuori scala, in proporzione all’urbanistica locale, proprio come due secoli fa apparve la Fabbrica Alta, nelle sua inusuale imponenza. Ma come quel mastodontico edificio rappresentò allora un volano di benessere e crescita per l’intera Schio, confido che questa enorme area che ora è un gigante addormentato, possa vedere presto un suo onorevole risveglio”.
Quanto alla carenza o meno di capannoni a Schio, Orsi precisa che “gli ultimi dati in nostro possesso ci dicono che le aziende hanno difficoltà a trovarli e ci sono aziende che hanno guardato altrove per espandersi. Anche se va detto che dalla nostra zona industriale è difficile andarsene perché è stata ben progettata, si è ben sviluppata e offre notevoli servizi alle imprese e questo diventa un fattore di attrazione”.