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L’Unione Montana del Pasubio e Piccole Dolomiti “in vetta” al bando da 4,3 milioni. Diventerà “Green”
“Sempre più in alto” recitava una celebre pubblicità degli anni ’90, ed è uno slogan che può far proprio anche l’Unione Montana del Pasubio e Piccole Dolomiti in queste ore, dopo la notizia dell’approvazione del progetto presentato in tema di sostenibilità ambientale che porta in dote una “primizia”: il consorzio di enti locali in aree di montagna dell’Altovicentino costituirà la prima Green Community in assoluto del Veneto, accogliendo con sorriso e maniche già rimboccate un maxi contributo da 4 milioni e 300 mila euro che gioverà ai 10 comuni d’area dell’Unione Montana “fresca” di nuova denominazione dopo l’approvazione in Regione del febbraio scorso.
Denaro pubblico che sarà vincolato ad opere a beneficio dell’ambiente e del miglioramento della qualità della vita degli abitanti in rapporto a criteri di ecosostenibilità. Tradotto in pratica significa, tra i tanti punti programmatici spiccano la gestione integrata e certificata di risorse idriche e del patrimonio agroforestale, produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso impianti di prossimità idroelettrici e fotovoltaici, l’attenzione allo sviluppo del turismo “ragionato” in termini di sostenibilità ambientale, cura e promozione di edilizia e infrastrutture votate alla “montagna moderna” in ottica di ripopolazione, impegno per l’efficientamento energetico e l’integrazione intelligente degli impianti e delle reti, lo sviluppo delle attività produttive a rifiuti zero, di modelli ecosostenibili per le aziende agricole del territorio e, non ultimo tra i tanti “pilastri” del progetto vincitore del bando, la creazione di marchio d’area geografica per i prodotti come un vero e proprio brand.
Dopo il dettaglio, il valore “generale” del piano – che sarà finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – consiste nell’intento condiviso dai comuni montani cresciuti sotto lo “sguardo” solenne del Pasubio e delle Piccole Dolomiti di valorizzare le risorse peculiari dell’ambiente pedemontano e montano (acqua, boschi, paesaggio ed energie rinnovabili) per favorire lo sviluppo sostenibile e resiliente del territorio rurale e di montagna. L’accesso ai finanziamenti da oltre 4 milioni di euro permetterà di realizzare opere in cantiere e mettere in moto altri servizi entro i prossimi 5 anni, e rappresenta oggi il primo e importantissimo risultato effettivo del nuovo corso dell’Unione Montana locale, dopo una fase di stagnazione. Consorzio sovracomunale tra i più estesi d’Italia per bacino di competenza e personale interno impiegato.
A trarre beneficio di opere e servizi che passeranno dalla fase progettuale alla realtà nei prossimi anni saranno gli 8 comuni dell’oramai ex U.M. Pasubio e Alto Vicentino, Schio, Torrebelvicino, Valli del Pasubio, Santorso, Piovene Rocchette, Monte di Malo, San Vito di Leguzzano e Posina, e le realtà locali della valle dell’Agno confluite di recente nel bacino territoriale, arricchendone il valore storico, demografico, produttivo e culturale e con punti di forza ma anche esigenze e problematiche “in comune”, vale a dire Recoaro Terme e Valdagno. Tra i punti salienti che riguardano tutte le comunità da segnalare le iniziative di maggior interesse per la popolazione residente, in particolare sulla mobilità con utilizzo di auto elettriche, sistema diffuso di punti luce led e creazione di impianti fotovoltaici da circa 20kW l’uno.