Pasubio ancora monitorato per possibili nuovi focolai dopo l’incendio di ieri

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Dopo l’incessante lavoro di ieri, 15 agosto, che ha visto 9 volontari della Protezione Civile Pasubio Alto Vicentino, supportati dai vigili del fuoco e dall’elicottero anticendio della Regione, operare sul massiccio del Pasubio, l’area sotto cima Palon continua ad essere “sorvegliata speciale” per le fiamme originate da un fulmine, che hanno provocato un incendio di non grandi dimensioni ma preoccupante per il rischio che continui a covare anche quando sembrerebbe spento.

Così, anche questa mattina i volontari addestrati per le operazioni anticendio hanno lavorato per spegnere piccoli focolai che rischiavano di ripartire. Oggi però non è stato necessario far entrare in azione nuovamente il mezzo aereo anticendio regionale, con base a Sospirolo, nel Bellunese. I focolai residui(in un’area di 3 chilometri quadrati) hanno alimentato di nuovo le fiamme, scaturite dai temporali con fulmini nella notte tra il 14 e 15 agosto, in un tratto boschivo impervio sopra la Val Canale. Cinque i volontari che hanno operato oggi, altrettanti domani, in particolare per monitorare a distanza l’eventale presenza di nuovi focolai.

Ieri l’elicottero della Regine ha effettuatoalmeno 50 getti di acqua sopra la vegetazione aggredita dal fuoco, acqua prelevata da Malga Prà nei pressi di Rifugio Balasso: sul Pasubio sono stati “versati” oltre 40 mila litri. “E’ stato chiuso per sicurezza anche un sentiero a valle, dove rischiavano di cadere sassi durante le operazioni aree di spegnimento” spiega Augusto Di Benedetto, presidente della Protezione Civile Pasubio Alto Vicentine, che raggruppa i volontari di otto Comuni.

Anche il presidente della Regione, Luca Zaia, ha fortino oggi un aggiornamento sulla situazione, ringraziando propri l’impegno dei volontari impegnati in val Leogra e sul confine tra Veneto e Trentino. Come specificato in precedenza, la zona interessata dall’emergenza sorta ieri non si trova a ridosso delle abitazioni e non si sono avuti riscontri di persone messe in condizioni di pericolo a causa del perdurare dell’incendio.