Rimane in rianimazione il 24enne soccorso sul Pasubio dopo il salvataggio “estremo”
Si trova ancora ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Trento il giovane vicentino di 24 anni precipitato a valle mentre, in comitiva, stava completando sabato sera il percorso delle 52 Gallerie del Pasubio. Si tratta di un ragazzo di Montecchio Maggiore, recuperato in fin di vita dai membri del Soccorso Alpino e da un’elicottero del 118 in un canalone, circa 200 metri al di sotto del punto di caduta.
Le sue condizioni di salute permangono stabili nella gravità complessiva da domenica, data del primo bollettino medico dopo il ricovero in regime di massima urgenza avvenuto nella tarda serata di sabato. Le sue iniziali sono C.M., rese note all’indomani.
La tempra del giovane escursionista ha saputo tener testa alle lesioni multiple riportate nell’incidente di montagna, superando le prime 48 ore grazie al contributo di tutti coloro che si sono prodigati per tenere acceso un lumicino di speranza. Un aspetto importante ma che non basta ancora per poter dichiarare il 24enne castellano fuori pericolo: la situazione rimane difficile e la prognosi ancora riservata. Non passa giorno che lo stesso Soccorso Alpino del Veneto chieda conto di eventuali miglioramenti, dopo un messaggio pubblico postato all’indomani del dramma che ha commosso molti frequentatori dei monti e non solo loro. “Solo tardi abbiamo saputo che hai 24 anni e stavi salendo con gli amici per goderti una serata sotto le stelle. Siamo con te, seduti al tuo fianco, per trasmetterti il nostro sostegno. Siamo vicini alla tua famiglia e ai tuoi cari. Abbracciamo i tuoi quattro compagni, che ieri sera erano distrutti”.
L’allarme con codice rosso di emergenza era scattato intorno alle 20 di sabato sera, lungo il percorso bellico della Grande Guerra meta di migliaia di appassionati ogni anni in territorio di Valli del Pasubio. Il gruppetto composto da cinque amici stava affrontando ormai la parte conclusiva del tracciato, quando in prossimità alla 47esima galleria delle urla disperate hanno rotto il silenzio dei monti. Lasciando sotto choc gli altri presenti, impotenti di fronte alla caduta del compagno di una gita che doveva concludersi tra risate e magari qualche brindisi con il pernottamento a Rifugio Papa una volta raggiunta la destinazione.
Poi il via alla corsa contro il tempo, tutti i soccorritori del Cnsas di Schio a salire e iniziare le ricerche. Approfittando del contributo decisivo del gestore del rifugio – Renato Leonardi – e delle conoscenze di ogni angolo del massiccio del Pasubio, individuando il ragazzo disperso con il groppo in gola nella speranza di trovarlo ancora vivo. Così è stato. Recuperandolo e issandolo a bordo dopo un’ora e mezza di sforzi in condizioni estreme grazie al verricello dell’elicottero e alle perizia del personale di soccorso. Ancora oggi, a distanza di 4 giorni da quei minuti interminabili “sospesi nel vuoto”, le preghiere sono incessanti da parte dei credenti e tutti incrociano le dita auspicando un lieto fine.