Violenza sulle donne: emergenze in aumento a Schio. I numeri del centro “Maria Grazia Cutuli”
«Negli ultimi 15 giorni abbiamo ricevuto un numero importante di emergenze». Queste le parole delle operatrici del centro antiviolenza “Maria Grazia Cutuli” di Schio. Nelle prime due settimane di novembre, infatti, sono ben 22 i nuovi casi di donne vittime di violenze e soprusi che hanno richiesto un intervento urgente da parte dello sportello di via Pasini.
In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Centro Antiviolenza Sportello Donna “Maria Grazia Cutuli” fa il punto della situazione sulle sue attività per non lasciare che in un momento così complicato questa ricorrenza passi in sordina e per mantenere alta l’attenzione sul tema della violenza di genere.
«Nei mesi di marzo, aprile e maggio abbiamo avuto 74 nuovi casi emergenziali – dicono dallo sportello -. Sono arrivate richieste d’aiuto legate all’esasperazione delle situazioni di violenza accentuate dal lockdown. In alcuni casi siamo riusciti a seguire le donne con interventi di sostegno e vicinanza per aiutarle a contenere il rischio di escalation dei soprusi in vista dell’uscita da casa appena terminato il lockdown, mentre in altri è stato necessario intervenire subito offrendo loro accoglienza lontano dalla propria abitazione».
Nonostante la chiusura “al pubblico” dello sportello, durante i mesi di confinamento, il centro “Maria Grazia Cutuli” ha continuato ad essere un punto di riferimento per molte donne del territorio. «Abbiamo sempre mantenuto i contatti con i casi già presi in carico attraverso chiamate e videochiamate – dicono le operatrici -. Ci siamo dotati di un ulteriore numero di servizio per poter essere contattate velocemente anche attraverso whatsapp in caso di necessità».
Dall’inizio del 2020 finora sono 272 le donne che hanno preso contatti con il centro per la prima volta per una consulenza o avviando percorsi di presa in carico di uscita dal contesto violento. Da gennaio ai primi 15 giorni di novembre sono 185 le segnalazioni di soprusi, ricatti, violenze fisiche, psicologiche o economiche e 87 le nuove prese in carico rispetto alle 206 nuove segnalazioni e le 145 nuove cartelle del 2019. «A una prima lettura il trend sembra in calo, ma in realtà è cambiata la tipologia di richiesta d’aiuto – spiegano dallo sportello di via Pasini -. Sono infatti diminuiti gli accessi di quelle donne che richiedono un percorso di sostegno personale per rivedere la propria vita, per definire progetti di uscita dalla violenza a medio-lungo termine lavorando su un empowerment graduale mirato all’acquisizione di autonomia. E, invece, in proporzione sono aumentate le situazioni di emergenza che richiedono un intervento immediato».
Nel 2020 nella Casa Rifugio di Schio sono state accolte 5 donne con figli, per un totale di 8 minori; un caso, in particolare, è stato accolto in emergenza in pieno lockdown. A seguito dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti misure igienico sanitarie, però, si è dovuto limitare l’accoglienza in questa struttura a un solo nucleo per volta. Sono state individuate, quindi, altre soluzioni sia per la pronta accoglienza in emergenza sia per l’accoglienza di più lunga durata: 3 situazioni sono state accolte in un primo momento in albergo, mentre altri 2 nuclei di donne con figli minori sono stati accolti in appartamenti situati in un contesto di protezione simile alla Casa Rifugio. Un’altra decina di donne, inoltre, è stata aiutata dal centro a trovare una soluzione abitativa all’interno del mercato immobiliare o delle proprie reti amicali. Altre ancora sono state accolte dalla Casa della Solidarietà di Thiene e da Villa Savardo di Breganze.
«Il servizio del centro antiviolenza “Maria Grazia Cutuli” è prezioso, ancor più in questo periodo così difficile da affrontare – dice il vicesindaco e assessore al sociale Cristina Marigo -. Le attività del centro non si sono mai fermate e vogliamo che le donne in difficoltà sappiano che questo sportello è sempre attivo e pronto ad aiutarle. Purtroppo il tema della violenza di genere è sempre attuale e rischia di acuirsi se non si mantiene alta l’attenzione».