Una vita tutta in spinta, tra gare e musica country. La storia di Federico Rossi
Un pomeriggio di settembre, due tazze al bar. Federico io, Federico lui, un ragazzone di 23 anni: spalle larghe come un armadio e barbone, bicipiti che io non avrò mai, e un continuo sorriso gioviale con annessa battuta. Si parla di vita, sport, musica, sogni. Dopo diverse ore di chiacchierata è tempo di salutarci, e la sedia rotelle motorizzata sulla quale Federico Rossi siede salta fuori così, come da un’altra dimensione. Non c’entra niente con il ragazzo che ho davanti, una forza della natura incarnata nel corpo di un uomo.
Un supporto di cui però ha bisogno da nove anni, da quando si è “seduto”, come dice lui abbassando leggermente lo sguardo. Federico infatti, scledense di quartiere Magrè, a 14 anni si è inspiegabilmente ammalato, a seguito di un virus. Una malattia misteriosa e subdola che lo ha costretto a letto, lui che fino ad allora viveva di sport: ciclismo, corsa, camminate in montagna con la famiglia.
Un male che Federico ha subito iniziato a combattere, tra mille difficoltà, e che è riuscito parzialmente a sconfiggere, riprendendo il controllo della parte superiore del corpo. “Per le gambe niente da fare – dice Federico – su quelle purtroppo non ho controllo né sensibilità. Nonostante tanta fisioterapia e cure continue non riesco a muoverle, perciò sono seduto sulla sedia a rotelle da nove anni”.
Un’esperienza che avrebbe potuto far piegare non solo le gambe, ma anche la mente e la voglia di fare. Eppure, a distanza di nove anni da quel 2008, Federico ha preso la sua vita in mano, e la vive sempre in spinta, non certamente da seduto. Da quest’anno corre per la Fulminea Running Team, squadra di amatori della corsa thienese. Ha già gareggiato alla Santa Run, Poleo-Santa Caterina, Grumello Race, Corri in Conca e anche alla mezza maratona di Vicenza, dove è stato squalificato per non aver la sedia a rotelle omologata per la corsa (è stata lanciata a riguardo una raccolta fondi per aiutarlo a comprare una carrozzina omologata). E’ anche tesserato per una squadra di handbike (la bicicletta che usa anche Alex Zanardi) con a quale poche settimane fa ha gareggiato all’autodromo di Monza. Si allena facendo quasi 100 chilometri a settimana, aggiungendo svariate ore in palestra per rafforzare le braccia e le spalle.
Non bastasse la vena sportiva, Federico coltiva anche la sua passione più grande di tutte: la musica. “Suono da One man band – racconta – non ho mai studiato per farlo, mi sono sempre esercitato per conto con l’armonica e la chitarra acustica, strumenti che suono mentre canto nelle varie serate che faccio da due anni a questa parte. Il mio genere è il country. Nel 2011 ho conosciuto un artista che suonava questo tipo di musica e mi ha stregato. Per me il country è diventato vita, sogno di andare negli Stati Uniti e fare un tour itinerante esibendomi la sera nei locali e nei saloon”. Country che Federico si tiene addosso quotidianamente, vestendo con orgoglio i suoi stivali, giubbotto in cuoio, camicia a quadri e l’immancabile cappello da cow-boy.
Stile e personalità da vendere, e una innata inventiva che lo aiutano a superare le quotidiane barriere che incontra. “Oltre alla mia sedia a rotelle ne ho anche una motorizzata – spiega Federico – quella mi permette di fare tanta strada ma si scarica in fretta. Sto progettando di aggiungerci un gancio traino e attaccarci dietro un carrello dove mettere la mia sedia a spinta, così non avrò mai problemi di scaricamento della batteria e potrò essere autonomo a muovermi in ogni momento”.
Ma tutto questo dinamismo non è una battaglia contro la sua condizione. “Non faccio quel che faccio per ripicca, rabbia o altro – afferma convinto – lo faccio perché io sento di poter fare tutto. Ho 23 anni e voglio essere nudo alla vita, nessuna esperienza preclusa. La mia testa mi fa pensare positivo di natura, mai in maniera disfattista. E se ogni tanto mi abbatto un po’ penso a chi sta veramente male, come i bambini che fanno chemioterapia o altro peggio. Ho tanti sogni da realizzare – conclude Federico – l’anno prossimo vorrei fare la maratona alpina. Sto già studiando il sistema, anche se sembra impossibile: gli ostacoli vanno aggirati, non devono fermarci”.
E se ancora vi mancassero le motivazioni per provare a realizzare i vostri obiettivi, beh, bevete una cioccolata con Federico Rossi…