L.R. Vicenza, dopo la retrocessione non rimane che leccarsi le ferite
Una stagione tribolata, con una quantità innumerevole di errori commessi e una serie di record (negativi) che, purtroppo, resteranno nella storia del L.R. Vicenza. Una pagina triste quella che i biancorossi hanno scritto nel campionato di serie B 2021/2022, su 38 gare disputate sono state 22 le sconfitte subite, peggio ha fatto solo il Pordenone con 26. La difesa ha fatto acqua da ogni parte subendo 59 reti a fronte di soli 38 centri messi a segno. Il capocannoniere è stato Davide Diaw con 7 marcature di cui una arrivata da pealty, davvero poco rispetto alle attese. Numeri impietosi che da soli spiegano una retrocessione che pare quantomai meritata.
La doppia sfida con il Cosenza, nello spareggio playout, doveva essere una sorta di rivalsa sia per la squadra ma, soprattutto, per i tifosi che per tutto il campionato hanno manifestato il proprio amore verso i colori biancorossi sia in casa che lungo tutta la penisola. Le tre vittorie di fila con Como, Lecce e Alessandria arrivate nelle ultime giornate sembravano aver ridato quello spirito che è mancato per le precedenti 35 partite, ma l’illusione di aver l’obbiettivo in tasca si è spento proprio in Calabria con un secco 2-0 che ha riportato mister Baldini e giocatori con i piedi per terra e con il dolore che equivale ad un cazzotto nello stomaco.
Ma la retrocessione parte da lontano, molto lontano, a luglio la società ha avviato il calciomercato con il doppio botto, Davide Diaw in prestito dal Monza e Federico Proia a titolo definitivo dal Cittadella, successivamente però, sono arrivati giocatori di seconda fascia non riuscendo a dare all’allenatore (all’epoca Mimmo Di Carlo) una rosa in grado di competere con organici più strutturati. Tanta confusione sulle seconde linee, non sono arrivati né un terzino destro né uno sinistro, il mediano che sembrava tanto indispensabile è arrivato a Vicenza a poche ore dalla chiusura del mercato, Taugourdeau in uscita dal Venezia ha cercato qualsiasi altra destinazione prima di accettare (a malincuore) il Lane, dopo poche presenze è sparito dai radar finendo prima in tribuna e poi fuori rosa per fare spazio al quarantenne Cristian Maggio. L’attacco partito con varie defezioni, dietro a Diaw e Meggiorini, il vuoto con Samuele Longo scaricato da allenatore e Direttore Sportivo, rimasto solo per mancanza di offerte per la sua cessione e poi uscito a gennaio.
Dopo tutto questo, si è capito ben presto che le cose sarebbero andate male, pronti via del campionato e subito arrivano cinque sconfitte in altrettante partite, si decide per l’esonero di Di Carlo che viene rimandato per i tanti no ricevuti dai candidati contattati, alla fine la proprietà sceglie Cristian Brocchi e le cose vanno ancora peggio con 16 sconfitte in 29 partite. A febbraio, quando pare chiaro che l’allenatore non è in grado di guidare la squadra alla salvezza, si decide per uno sciagurato proseguimento del rapporto che terminerà l’11 aprile con la chiamata a Francesco Baldini. Il nuovo allenatore raggiunge Vicenza solo a causa del fallimento del Catania che libera tutti i suoi tesserati d’ufficio.
Baldini apporta alcuni cambiamenti tattici basilari che permettono di racimolare 9 punti nelle ultime 4 gare, raggiungendo sul filo di lana gli spareggi salvezza infatti, per ben 37 giornate i biancorossi hanno occupato la posizione che vale la retrocessione diretta. Come detto, dunque, tanti errori che hanno costato al L.R. Vicenza l’inferno calcistico della serie C. La situazione della Reggina, che in questo momento si trova senza presidente arrestato per malefatte imprenditoriali, tiene il Vicenza ancora in corsa per una riammissione al prossimo campionato di serie B ma se dovesse subentrare un altro imprenditore alla guida dei calabresi, per il Lane svanirebbe definitivamente ogni possibilità di giocare nuovamente tra i cadetti.