L’alpinista vicentino Vielmo in rampa di lancio: scalerà il Shisha Pangma. Sarà il suo 14° “8 mila”
Dopo il mitico Nanga Parbat, scalato appena due mesi fa a luglio, un’altra impresa in vista per all’alpinista “seriale” Mario Vielmo al quale manca ora una sola vetta sopra gli 8 mila metri all’appello per completare tutte e 14 i “grattacieli di roccia” che sovrastano il mondo. E’ già (di nuovo) in Asia, pronto a varcare il confine con il Tibet in direzione Kathmandu, il 59enne che punta a coronare un sogno prima di tutto, chiudere il “cerchio degli 8 mila” e quindi emulare Reinhold Messner, il primo alpinista del mondo a riuscirci, nel 1986.
Reduce dagli 8.126 metri del Nanga Parbat, soprannominato “The Mountain Killer”, Mario Vielmo non ha perso tempo e ha subito delineato il programma della spedizione già partita con target la vetta del Shisha Pangma, tra Cina e Tibet appunto e sempre nella catena dell’Himalaya.
Alla vigilia dell’ascensione vera e propria, la guida alpina di Lonigo scalpita in vista del via libera per avviare la sua personale 14esima scalata da record, conscio che anche questo tentativo rimane legato alle condizioni del meteo e potrebbe non portare al risultato sperato al “primo colpo”, per quanto la vetta che lo attende non risulti nella lista delle più ardue da affrontare. Ma la montagna non ammette sbagli, nemmeno agli alpinisti più esperti come il rocciatore vicentino. Lo Shisha Pangma viene descritta in geografia come quattordicesima montagna più alta del pianeta Terra con i suoi 8.027 metri. La più “bassa”, anche se fa sorridere definirla così, nel club esclusivo delle 8 mila.
Vielmo in realtà l’affronta per la seconda volta, dopo che nel 2004 aveva raggiunto la cima centrale, a quota 8.008. Stavolta andrà a “prendersi” quei 19 metri in più sulla vetta più in alto per certificare l’impresa. La “collezione 8.000” dell’alpinista veneto è iniziata 25 anni fa in Nepal con il Dhaulagiri, la “montagna bianca” secondo la denominazione in nepalese, in ordine di quota la settima vetta mondiale. A seguire, nella lista, le più conosciute Everest nel 2003 e il K2 nel 2007.