Lo scudetto dell’hockey passa da Trissino a Forte dei Marmi. La “bella” è… fatale per i detentori

Stavolta lo scudetto tocca al Forte dei Marmi (foto Gabriele Baldi)

Il detto “non c’è due senza tre” se lo aggiudica insieme al titolo il Forte dei Marmi, che sabato sera in Versilia ha sancito il terzo sigillo su tre partite nel palasport di casa, mentre non lo recita l’Hockey Trissino, che dopo i due scudetti di fila manca il tris, al termine di una serie tricolore formidabile per lo show offerto ai migliaia di appassionati dell’hockey su pista italiano.

La quinta sfida, di fatto una sorta di finalissima in atto unico per spezzare definitivamente l’equilibrio dopo la serie sul due a due, se l’è aggiudicata il “Forte” per 4-1, guidato in panca da Alesandro Bertolucci. Per l’ex azzurro e tecnico attuale è il suo personale terzo scudetto consecutivo: i primi due conquistati in vallata dell’Agno. Da domani ci riproverà a Bassano, la nuova squadra che guiderà dalla panchina. La partita di sabato è stata anche quella dell’addio alla carriera di Pedro Gil, asso internazionale catalano dell’hockey.

Un punteggio che inganna, però, con gap di tre reti maturato solo nel finale di partita, con Trissino a passare in vantaggio con Mendez e proprio gli ex eccellenti Ipinazar e Galbas – più Torner in doppietta – entrambi a segno a favore dei toscani contro la loro ex squadra, tenuti in piedi dal portiere di Breganze Gnata, autentico fenomeno tra i paletti nei momenti clou. Il Trissino ci ha provato a ripetizione sulla pista avversa, uscendo tra gli applausi dei fedeli ultras biancocelesti scesi sul litorale tirrenico per sostenere i rollers biancocelesti.