Rugby, Doglioli radiato in appello: il capitano dei Rangers Vicenza aveva placcato l’arbitro donna
La Corte sportiva d’appello della Federazione Italiana Rugby ha radiato Bruno Andres Doglioli, il giocatore di serie A dei Rangers Rugby Vicenza (di cui è capitano con la maglia numero 15) che l’11 dicembre scorso nel corso della partita con la Valsugana Rugby di Padova aveva placcato in campo nel corso di un’azione di gioco, la direttrice di gara Beatrice Benvenuti. Al rugbista vicentino, quindi, è stata comminata in appello la pena più alta possibile.
Lo ha comunicato oggi pomeriggio la Federazione stessa. La Corte, presieduta dall’avvocato Achille Reali, ha accolto così il ricorso presentato dalla procura federale nei confronti della decisione del giudice sportivo, che il 14 dicembre aveva inflitto a Doglioli “solo” un’interdizione di tre anni, sanzione ritenuta ora quindi “non congrua rispetto alle modalità e caratteristiche dell’aggressione” e frutto dei referto arbitrale e non della visione del video dell’aggressione. Dalle immagini infatti per la procura federale che ha proposto l’appello emerge che il giocatore ha voluto “volontariamente caricare il direttore di gara con un placcaggio, nel momento che la stessa gli stava volgendo le spalle per seguire l’azione di gioco”, evidenziando “con crudezza la condotta del tessarato Doglioli, che non si ha tema di definire odiosa e vigliacca oltre che assolutamente contraria ai principi ispiratori del rugby”.
La stessa arbitro nel suo verbale post gara aveva evidenziato come Doglioli per tutta la partita aveva tenuto “un atteggiamento irriguardoso, aggressivo e indisciplinato” che è andato peggiorando, sempre secondo il giudice di gara, nel corso della partita man mano che le cose si mettevano male per i Rangers. Nel secondo tempo – scrive la Benvenuti nel suo verbale – il capitano della squadra berica avrebbe anche gridato ai suoi “è inutile che ci lamentiamo tanto questa ci fischia tutto contro, a questo punto arrangiamoci noi. Facciamoci giustizia”. L’arbitro aveva richiamato all’ordine il capitano dei Rangers, invitandolo a calmarsi e a cambiare atteggiamento, pena l’espulsione. I toni alterati erano proseguiti, tanto che la Benvenuti in un paio di occasioni – racconta nel suo verbale – aveva avuto l’impressione che Doglioli la volesse caricare da lontano ma che si fosse fermato a pochi metri dopo averne incrociato lo sguardo. Questi gli antecedenti, poi è avvenuto l’episodio che è costato al giocatore di punta del Rugby Vicenza la radiazione: Doglioli ha preso la rincorsa e ha travolto l’arbitro a forte velocità e con la spalla chiusa, dandole un colpo forte alla schiena e ruzzolandole sopra, rialzandosi e allontanandosi senza chiedere neppure scusa. Risultato: colpo do frusta, ematomi in giro per tutto il corpo e un malessere generale che ha accompagnato Beatrice Benvenuti per giorni. Una aggressione che la corte d’appello ha ritenuto non solo “totalmente ingiustificata e oltremodo pericolosa per la salute delle vittima” ma anche “volontaria, premeditata, efferata, vigliacca e proditoria, attuata in totale spregio dello spirito del rugby”, un fatto che ha dato “pubblicità negativa a questo sport in Italia”.