Trattenere il respiro per “tornare a galla”: l’apneista Riccardo Fontana si racconta

Primo tuffo dell’anno nuovo per BreakPoint e subito c’è da trattenere il respiro. Si parla di apnea non a caso e si racconta di una storia di vita prima ancora che di sport che merita la vetrina di Radio Eco Vicentino, grazie alla disponibilità di Riccardo Fontana, atleta paralimpico di 46 anni da quasi 20 anni ormai abituato al “regime subacqueo”.

Maranese d’azione e poi anche d’adozione, e guai a non citarlo, originario di Seghe di Velo d’Astico, “Riky” indossa l’azzurro del team paralimpico nazionale nel freediving (l’apnea in immersione). Di recente è salito sul terzo gradino del podio ai Mondiali di categoria, ospitati in Italia a Lignano Sabbiadoro a metà novembre, superando un infortunio che ne ha messo in dubbio la partecipazione e lo ha costretto ad allenarsi a singhiozzo.

Premiato con la medaglia di bronzo e con un pass – da confermare – per i World Games che si terranno in Cina nel 2025, Riccardo Fontana porta con sé un esempio di tenacia e voglia di riprendersi le redini della sua vita dopo un’emorragia cerebrale che, a soli 24 anni, gli ha lasciato in eredità un’emiparesi e un lungo e tortuoso percorso di riabilitazione. Nulla che gli abbia impedito, per quanto non sia stato facile da giovane uomo costretto a convivere con una forma di disabilità, di uscire con gli amici, di lavorare, andare a vivere da solo a e poi convivere con Elsa, la compagna e, dall’inizio di questa “seconda vita”, di fare sport. Facendosi del bene, dimostrando (a tutti) quanto bene possa fare, e regalando a se stesso e a chi gli sta vicino quel mix confortante di emozioni e soddisfazioni.

Riccardo Fontana nel corso di una competizione

Con quattro o cinque allenamenti settimanali tra quelli a “secco” (in palestra) o a “mollo”, in varie piscine del Vicentino fino all’Y-40 di Montegrotto Terme, e un training fondamentale anche dell’aspetto mentale, con la meditazione e lo yoga (sveglia che trilla ogni mattina all’alba intorno alle 6) come Riccardo stesso ci racconta nel corso dell’intervista radiofonica. Un trampolino, nel suo caso, di (ri)lancio, trovandosi a praticare l’apnea di cui poco o nulla conosceva prima, come tassello del percorso di recupero funzionale e poi facendone una passione con impegni a livello agonistico. E con risultati importanti raggiunti in questi anni dopo aver ripreso a immergersi, senza dimenticarsi mai il divertimento insieme agli amici del team Vicenza Apnea con sede nel capoluogo berico e nuove amicizie che nascono nel corso delle kermesse internazionali.

Per saperne di più su “Riky” Fontana e la sua vicenda personale e di atleta, e il suo speciale rapporto con l’acqua, ma anche di una disciplina emergente a livello mondiale, è disponibile il podcast della puntata da ascoltare. Utile anche per capire quale tipo di equipaggiamento richieda la pratica dell’apnea, in piscina e in mare aperto, e pure le varie sottodiscipline che questo sport comprende, davvero un “mare” di diverse specialità!