Calcio, il Napoli contro il razzismo dopo gli episodi al Franchi: “pronti a fermare il gioco”
La Società Sportiva Calcio Napoli non ha intenzione di passare sopra gli ultimi episodi di razzismo che si sono verificati allo stadio Artemio Franchi alla fine della partita contro la Fiorentina quando i giocatori partenopei Kalidou Koulibaly, Victor Osimhen e Frank Anguissa, sono stati oggetto di pesanti insulti.
Come segno di protesta, sedici anni dopo Messina-Inter del novembre 2005, quando Marc Zoro fermò la partita dopo i cori razzisti indirizzati a lui dalla curva avversaria, il Napoli potrebbe fare lo stesso e decidere di interrompere il gioco se dovessero ripetersi episodi simili così vergognosi.
Intanto continuano le indagini della Digos per individuare il colpevole, o i colpevoli. Nella relazione che la Procura Federale ha inviato al Giudice Sportivo si propende infatti per un gruppo. Decisive per confermare questa ipotesi, le immagini e i filmati delle telecamere del Franchi , subito concesse dalla Fiorentina e l’incrocio dei dati con i tifosi passati per i tornelli, così da poter ricostruire in maniere dettagliata tutte le fasi dell’esodo degli spettatori dallo stadio.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, a margine dell’inaugurazione del nuovo centro VAR a Lissone, ha parlato alla stampa in merito agli insulti del Franchi: “Gli imbecilli sono imbecilli per cultura, non per vocazione. Stiamo cercando di pensare a norme più stringenti ma il problema è di educazione. È stata aperta un’indagine, vedremo”. Poi su stadi più moderni per aggirare il problema ha aggiunto: “Stiamo cercando di incentivare la modernizzazione in tutto il Paese, anche per i bilanci delle varie società, ma quasi tuti gli stadi hanno già gli strumenti per individuare eventuali colpevoli”.