Calcio, negli anticipi la Roma si scioglie in casa del Sassuolo. Miha e il Bologna non mollano mai
La Roma rimane sulle montagne russe e crolla in casa del Sassuolo, il Parma è tosto, il Cagliari non sa più vincere, il Bologna non molla mai e il Brescia rimane fanalino di coda del campionato.
Questa l’estrema sintesi degli anticipi del sabato validi per la 22° giornata di Serie A. A Reggio Emilia, il Sassuolo di De Zerbi è uno spettacolo e straccia la solita Roma senza attributi e sulle nuvole. Brusco stop nella corsa Champions per i giallorossi di Fonseca. Applausi ai neroverdi che chiudono il primo tempo sul 3-0: doppietta di Caputo (10 gol finora per l’ex Empoli) e sigillo di Djuricic (nella foto LaPresse: i compagni festeggiano Caputo).
Come accade spesso da inizio stagione, la Roma gioca solo 45 minuti: infatti, nella ripresa la squadra di Fonseca reagisce e accorcia le distanze con i gol di Dzeko (100° centro con la maglia romanista per il bosniaco) e Veretout su rigore nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Pellegrini (doppia ammonizione). E mentre si profilava la rimonta, ennesimo blackout giallorosso con il forte Boga che chiude i conti.
Le statistiche. Il Sassuolo abbatte il tabù Roma: per la prima volta nella sua storia supera i giallorossi. Nei 13 precedenti gli emiliani erano riuscita a pareggiare per 5 partite, uscendo sconfitti nelle restanti 8. In questo 2020, si conferma terrificante il ruolino di marcia della Roma: 4 sconfitte, un pareggio e una sola vittoria (in casa del Genoa).
Ribadiamo vecchi concetti: alla prima difficoltà la compagine di Fonseca si scioglie. Inoltre, crea tanto ma non punge: se non segna il quasi 34enne Dzeko (che si mangia comunque tanti gol) non segna nessuno. I calciatori romanisti non tirano mai in porta e quando lo fanno non sono mai realmente pericolosi: usano il fioretto e non la sciabola.
Giocano tutti sulle punte come le ballerine e non tirano mai di collo piede come si faceva un tempo. Sempre di piatto e di interno per cercare il gol a effetto. Un male peraltro abbastanza diffuso. Vorrei tanto chiedere agli allenatori di oggi: ma perchè non si tira più di collo pieno per sfondare la porta come ad esempio faceva un mito come Agostino Di Bartolomei?
Alla Sardegna Arena, Cagliari beffato dal Parma all’ultimo respiro. Cornelius firma al 94′ il 2-2 che consente ai ducali di tornare a casa con un ottimo punto. Sardi due volte in vantaggio con Joao Pedro (che sbaglia anche un rigore) e Simeone, ma raggiunti da Kucka e in pieno recupero dall’attaccante danese. Dunque, la sfida con finestra sull’Europa si chiude con un pareggio che esalta lo spirito e il temperamento di un Parma di D’Aversa reduce da una settimana da dimenticare: il caso Gervinho (un giallo ancora irrisolto con l’ivoriano che ha puntato i piedi perchè vuole andare in Qatar all’Al Sadd) e l’infortunio del portiere Sepe. Al contrario, il pari abbassa il morale di un Cagliari che non sa più vincere: terzo pareggio di fila ma la squadra di Maran non ottiene i tre punti dal 2 dicembre (4-3 alla Sampdoria). Gli isolani commettono troppi errori in difesa ma alla fine il risultato è giusto.
Il Bologna di Mihajlovic non molla mai: al Dall’Ara, Orsolini e Bani all’89’ ribaltano il Brescia. Vantaggio degli ospiti con un rigore trasformato da Torregrossa; ma ancora una volta nel finale di gara, i felsinei trovano la vittoria, mentre le Rondinelle perdono punti preziosi in chiave lotta salvezza. Finisce 2-1 per i bolognesi e per la squadra di Corini si tratta del quarto k.o. nelle ultime cinque partite e della settima gara consecutiva senza vittorie (il successo manca dal 14 dicembre). Il Bologna invece infila la seconda vittoria di fila tenendo così un ritmo da colonna sinistra della classifica. Inossidabile il guerriero dei rossoblu Mihajlovic: l’allenatore del Bologna era stato ricoverato lunedì scorso per una terapia antivirale successiva al trapianto di midollo osseo. Nonostante tutto, i medici gli hanno dato il permesso di andare in panchina. Sinisa c’è, entra in campo per esultare e lo stadio esplode in un applauso profondo. Il Bologna che non molla mai è lo specchio del suo allenatore.