Calciomercato game over: Chiesa alla Juventus, Smalling alla Roma, Bakayoko al Napoli
Nel calciomercato generalmente accade questo: si fa un po’ all’inizio, poco in mezzo, tanto alla fine. E così è stato anche per questa anomala sessione estiva aperta il primo settembre e chiusa in autunno, cioè: alle 20 di lunedi 5 ottobre. Sono arrivate conferme, colpi inaspettati, cessioni mancate e affari last minute. Dall’apertura ufficiale al Grand Hotel di Rimini in omaggio al centenario della nascita del grande Federico Fellini, fino alla chiusura presso l’Hotel Sheraton di Milano.
Il colpo finale più importante, seppur annunciato, è stato l’acquisto di Federico Chiesa da parte della Juventus. Un trasferimento che sarebbe andato in porto già l’anno scorso se la Fiorentina non fosse passata dai Della Valle a Commissio. L’italo-americano non poteva certo presentarsi cedendo il calciatore più forte della Viola. Chiesa voleva la Juve, la Juve voleva Chiesa: alla fine il matrimonio si è fatto per circa 60 milioni complessivi. La Fiorentina lo sostituisce con l’ex Napoli Callejon. Dunque, Chiesa come Roby Baggio e Bernardeschi: dalla maglia viola a quella bianconera che i tifosi gigliati odiano; inevitabile la contestazione contro il giocatore.
La strana formula di acquisto, tipica di un periodo in cui girano pochi soldi, anche per colpa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. L’esterno offensivo classe 1997 passa alla Vecchia Signora in prestito oneroso biennale con diritto di riscatto pronto a trasformarsi in obbligo solo al verificarsi di determinate condizioni. Nel dettaglio, i bianconeri pagheranno subito 2 milioni di euro per il prestito di un anno, altri 8 per il secondo anno di prestito, e 40 milioni di obbligo di riscatto. Formule cervellotiche tipicamente italiane.
Le tre condizioni per far si che il riscatto da parte della Juve diventi obbligatorio. Dovrà realizzarsi almeno una di queste tre condizioni: il posizionamento della Juventus tra le prime 4 del campionato, il raggiungimento da parte del calciatore del 60% delle presenze (da almeno 30 minuti), oppure 10 gol e 10 assist di Chiesa nel suo biennio bianconero. Diciamo che salvo clamorosi colpi di scena, queste tre condizioni si verificheranno tutte. Ai 50 milioni di base ne vanno aggiunti altri 10 di bonus. Forse un po’ troppi per le reali potenzialità di Chiesa, calciatore sopravvalutato.
Dopo quella di Chiesa si chiude in modo positivo anche la telenovela Smalling, che torna alla Roma a titolo definitivo. Non è mancato il giallo finale con l’annuncio ufficiale slittato perchè il contratto è stato spedito alla Lega in extremis: alle 19.55. Ansia giallorossa, poi tutto risolto. Il difensore centrale inglese lascia definitivamente il Manchester United e diventa a tutti gli effetti un giocatore romanista per 15 milioni di euro. Contratto fino al 2023 per Smalling che a giochi fatti ha ribadito la voglia di tornare nella Capitale scrivendo sui social: “Nella vita le cose che contano non arrivano mai in maniera facile”.
Le operazioni in uscita in casa giallorossa e il deludente mercato della Lazio. La Roma ha ufficializzato anche la cessione definitiva di Diego Perotti al Fenerbahçe il prestito di Justin Kluivert al Lipsia e quello del portiere Olsen all’Everton di Ancelotti. E’ sfumato invece il possibile ritorno di El Shaarawy dalla Cina. Nonostante i soldi incassati per la partecipazione alla Champions, mercato deludente sulla sponda biancoceleste del Tevere. Tutte operazioni minori: a parte Muriqi, Fares e Hoedt (un ritorno), arrivano soltanto Enzo Adeagbo, difensore centrale svizzero classe 2002 e il giovane Kais Nasri, cugino del più famoso Samir.
Napoli, ecco Bakayoko. Ounas va al Cagliari. Il centrocampista francese di origini ivoriane arriva in prestito dal Chelsea. Il ds Giuntoli, Ounas a parte, non è riuscito a sfoltire ulteriormente la rosa: Llorente non ha trovato l’accordo con la Sampdoria e Milik ha detto no alla Fiorentina. A questo punto l’attaccante polacco rischia di andar via a parametro zero nel 2021. Koulibaly rimane.
Le altre operazioni dell’ultimo giorno di mercato: colpo in uscita per l’Atalanta. La Dea fa cassa cedendo il 18enne attaccante Diallo Traorè al Manchester United per ben 40 milioni. L’ex Roma Kalinic passa dall’Atletico Madrid all’Hellas Verona. L’Udinese prende Jean-Victor Makengo dal Nizza e l’ex milanista Deulofeu dal Watford (il club inglese della famiglia Pozzo). Il Crotone rinforza l’attacco con l’esperto Luca Siligardi e la difesa con Sebastiano Luperto. Al Torino invece arrivano l’attaccante della Samp Federico Bonazzoli e il centrocampista bosniaco Amer Gojak. Per una serie di motivi, come previsto, è stata una delle sessioni di mercato più povere di sempre.