Campionato: il Sassuolo fa tremare la sempre più instabile Juve di Sarri. La Lazio frena ancora, bene Roma e Milan
Siamo giunti al giro di boa di questa Serie A 2.0, dopo lo stop causa emergenza sanitaria da coronavirus. La 33° giornata da calendario ufficiale rappresenta infatti il 7° turno dalla ripartenza. Una sorta di mini-torneo in 12 giornate. Alla fine la Juventus rischia di vincere questo scudetto a “ciapa no”. Una Juve brutta, bruttissima, sicuramente la Juve più brutta da 8 anni a questa parte, torna da Reggio Emilia con un solo punto e deve pure ringraziare il portiere Szczesny che ha evitato ai bianconeri un’altra clamorosa sconfitta come quella rimediata a San Siro contro il Milan. La squadra di Maurizio Sarri è sempre più imbarazzante: 2 punti nelle ultime 3 partite in cui ha subito ben 9 reti.
Nonostante tutto, la Vecchia Signora mantiene un congruo distacco dalle inseguitrici. La Lazio non va oltre lo 0-0 a Udine e resta a -8 dalla capolista, la super Atalanta ora è a -7, l’Inter a -9 ma vincendo giovedi a Ferrara contro la Spal i nerazzurri andrebbero a -6 da Madama con 5 giornate ancora da giocare. Al Mapei Stadium, tra Sassuolo e Juventus: gol, errori e spettacolo. Finisce 3-3 con lezione di calcio di De Zerbi a Sarri. Insomma, alla fine la Juventus ha rischiato di perdere pur essendosi portata subito sul 2-0 grazie ai gol di Danilo e Higuain. Poi, black-out come al Meazza. Djuricic, Berardi e Caputo firmano il clamoroso ribaltone, Alex Sandro agguanta il pareggio definitivo.
La Lazio stecca ancora e all’Udinese va anche stretto lo 0-0 della Dacia Arena per il palo colpito da De Paul al 96′. Alla luce della pochezza della Juventus, il pari di Udine porta altri rimpianti in casa biancoceleste; come se non bastasse, adesso il team di Simone Inzaghi è terzo e rischia di essere quarto alla fine di questo turno di campionato. Era prevedibile alla luce di una rosa corta, a volte cortissima. Una rosa non in grado di sostenere il ritmo di una partita ogni 3 giorni. Mentre, la formazione di Gotti muove la classifica in chiave lotta salvezza.
Stadio Olimpico: terzo successo di fila per la Roma di Fonseca che batte 2-1 un bel Verona e rimane salda al quinto posto. Veretout-Dzeko firmano la vittoria giallorossa, di Pessina nella ripresa il gol scaligero che accorcia le distanze. Un rigore trasformato dal centrocampista francese e un colpo di testa dell’attaccante bosniaco confezionano i 3 punti già nel primo tempo. Dzeko con 105 gol totali, diventa il miglior marcatore straniero nella storia romanista, superato “Piedone” Manfredini. L’Hellas sembra una Atalanta in piccolo ma incide poco, spicca solo nel possesso palla e nel pressing. La Roma invece, pur apparendo stanca, lotta su ogni pallone, stringe i denti e colpisce al momento giusto, pur sbagliando tante altre occasioni.
Milan, aggancio al Napoli di Gattuso e 6° posto in classifica per la squadra di Pioli che allunga la striscia positiva di risultati. A San Siro contro il Parma, i rossoneri vanno sotto, poi reagiscono e sorridono con Kessie, Romagnoli e Calha. Di Kurtic l’illusorio vantaggio emiliano prima della gran ripresa milanista. Partenopei invece fermati sull’1-1 dal Bologna al Dall’Ara. Il Napoli si illude con Manolas, Barrow non ci sta, pareggia, e il Bologna sfiora addirittura la vittoria. Azzurri graziati dall’errore di Palacio e dal palo colpito da Danilo. Al termine, l’amaro commento di Gattuso: “Sembravamo quelli di 6 mesi fa”.
Lotta per non retrocedere, nuovo acuto della Sampdoria di Ranieri. Spicca la doppietta del giovane attaccante Federico Bonazzoli. I blucerchiati a Marassi superano 3-0 il Cagliari e si portano praticamente in salvo; anche perchè il Lecce crolla in casa 1-3 contro la Fiorentina. Successo salvezza anche per la Viola trascinata da un grande Ribery; segnano Chiesa, Cutrone e Ghezzal. Il Lecce così rimane penultimo a 1 punto dal Genoa che giovedi gioca a Torino contro i granata.