Caos tamponi in casa Lazio: inversione di rotta di Lotito
Covid all’italiana. Il caos tamponi in casa Lazio sta assumendo i contorni di una commedia, se non di una barzelletta. E dire che stiamo parlando di una cosa gravissima: una pandemia che ha cambiato la vita a tutti noi e causato più di un milione di morti a livello mondiale.
Un’altra brutta pagina dopo la telenovela legata a Juventus-Napoli, l’ennesima figuraccia del calcio di casa nostra: soltanto in Italia accadono certe cose. Non ne abbiamo viste negli altri principali campionati europei. Calciatori negativi al coronavirus nel Belpaese, ma positivi per l’Uefa; quindi, abili e arruolati per la Serie A, ma fermi ai box per la Champions League. Oppure negativi per un laboratorio e positivi per un altro.
Lotito, da latinista a virologo di cattivo gusto. Nuovo capitolo dell’arroganza lotitiana. Il patron biancoceleste intervistato da “La Repubblica” in merito al caos che regna in casa Lazio sulla questione coronavirus ha detto: “Che vuol dire positivo? Positivo vuol dire contagioso, no? Anche nella vagina delle donne ci sono i batteri.
Ma mica tutti sono patogeni. Ce stanno a fa’ il gioco delle tre carte. Anche il ds Tare è positivo. Oggi nessuno ti dice se infetta oppure no. C’è un’aleatorietà dell’interpretazione dei risultati”. Stendiamo un velo pietoso. Caro Lotito, in certi casi il silenzio è d’oro.
Gli ultimi sviluppi a Formello. Alla fine, in merito ai recenti casi di “positivi sì-positivi no”, la Lazio ha scelto: Immobile, Leiva e Strakosha, individuabili ormai come i tre nuovi calciatori trovati positivi ai tamponi molecolari del Campus Biomedico di Roma, non giocheranno contro la Juventus. Positivi per l’Uefa e per il Campus Biomedico, negativi per il centro di controlli anti-Covid di Avellino scelto da Lotito, i tre calciatori sono tornati a casa saltando l’allenamento di rifinitura. In precedenza però il tecnico Simone Inzaghi in conferenza stampa aveva detto: “Se giocheranno contro la Juve? Credo di si”. Caos totale.
E’ stato il medico sociale Ivo Pulcini a prendere la decisione. Del resto la posizione del club appariva già compromessa. Poco prima che i tre lasciassero il centro sportivo di Formello, la Regione Lazio aveva infatti notificato alla Procura della Figc che sta indagando da tempo sulle presunte responsabilità laziali, le positività di tre giocatori e due persone dello staff.
E anche la Asl aveva notificato a tutti i casi in questione l’obbligo di isolamento. Comunicazioni che di fatto avevano praticamente chiuso le possibilità di vederli in campo domenica nel “lunch match” contro i bianconeri all’Olimpico. Il dottor Pulcini ha dichiarato: “Non posso ignorare le positività del Campus Biomedico. Sono a un bivio. Grazie a Dio sono asintomatici, metti che uno comincia a tossire…”.
Sul fronte calcio giocato, dopo lo 0-0 di Reggio Emilia tra Sassuolo e Udinese per l’anticipo del venerdì, sono andate in scena altre tre gare della settima giornata di Serie A. Il Cagliari ha battuto 2-0 la Sampdoria agganciandola al 10° posto in classifica a quota 10 punti. Decisiva l’espulsione di Augello nel primo tempo: un rosso sancito dal Var per un fallo che ha castrato una chiara occasione da gol. Nella ripresa Joao Pedro su rigore e Nandez hanno regalato la vittoria ai sardi.
Il Benevento perde ancora. E stavolta la caduta è pesante: 0-3 in casa contro lo Spezia, una concorrente diretta per la salvezza. Pobega apre le marcature nella prima frazione di gioco, la doppietta di M’Bala Nzola chiude il conto. Insomma, le “Streghe del Sannio” dopo un ottimo inizio di stagione cominciano a scricchiolare pericolosamente. Dopo quello del Mapei Stadium, un altro squallido 0-0 esce dall’Emilia, il pari tra Parma e Fiorentina. Un punto che muove la classifica di entrambe ma che fa restare sotto la lente d’ingrandimento Liverani e Iachini, due allenatori in bilico.