Champions, Real Madrid padrone: Borussia battuto, 15° trionfo
Chiamatela Champions Madrid. Il Real a Wembley soffre, ma, alla fine la spunta ancora: batte 2-0 l’ottimo Borussia Dortmund di Terzic e alza la sua 15° Champions League. Più che doppiato il Milan, che nell’albo d’oro guida il gruppetto delle altre con 7 trionfi. Real Madrid infinito, non ci sono più aggettivi per descrivere e lodare la sempre più straordinaria “Leggenda Bianca”. Il Borussia spreca troppo nel primo tempo e nella ripresa viene punito dalle reti di Carvajal (74′) e di Vinicius (83′). La Champions è davvero il giardino di casa del Real.
Re Carlo e i suoi 4 moschettieri. Carletto Ancelotti si conferma il Re di questa competizione: 5 Champions da allenatore e 2 da calciatore. Nessuno come lui. Carvajal autore del primo gol nel segno del mito Francisco Gento: eguagliato il record di “Paco” con 6 Coppe Campioni. Come Carvajal anche Modric, capitan Nacho e Toni Kroos che a 34 anni annuncia l’addio al calcio; lascerà al termine di questa stagione nonostante sia ancora uno dei più forti centrocampisti d’Europa. Ma lui, una delle 6 Champions la vinse con il Bayern Monaco nel 2013 e proprio contro il Borussia Dortmund a Wembley. Corsi e ricorsi storici per campioni.
Numeri impressionanti per la Casa Blanca. Questa 15° Champions è arrivata senza sconfitte tra fase a gironi e fase a eliminazione diretta: 9 vittorie e 4 pareggi per i Blancos. Peraltro è la 9° finale di fila vinta. Senza dimenticare che in questa stagione 2023-2024 il Real ha vinto anche la Liga e la Supercoppa di Spagna. Per Ancelotti si tratta del 29° titolo da allenatore, di cui 13 conquistati con le Merengues. Ora, il mito Miguel Muñoz è a un passo e Re Carlo potrebbe raggiungerlo il 14 agosto prossimo vincendo la Supercoppa Europea contro l’Atalanta. Il presidente Florentino Perez meglio di Santiago Bernabeu: 7 Champions contro le 6 del “Presidentissimo”. Solo loro due la storia del Real Madrid.
Le scelte dei due tecnici al via. Scelte quasi obbligate, nessuna sorpresa. Nel Madrid, Ancelotti tra i pali rilancia Courtois al posto del febbricitante Lunin. E il portierone belga ripaga la scelta del tecnico italiano sfoderando una grande prestazione. Sempre al posto giusto. Coppia centrale: Nacho con Rudiger, Camavinga in cabina di regia, tridente con Bellingham, Vinicius e Rodrygo. Nel Borussia Dortmund, invece, mister Terzic conferma gli uomini che hanno eliminato il Paris Saint Germain in semifinale. Sulle due spoden, i veterani Modric e Reus partono dalla panchina: due fenomeni al passo d’addio come Kroos.
Il primo tempo di Londra. Primi 45 minuti tutti di marca Borussia. La squadra di Dortmund è brava nelle transizioni e con rapide ripartenze spaventa più volte il Real. Adeyemi e Fullkrug si divorano due grandi occasioni scattando al limite del fuorigioco. Palo colpito da Fullkrug; tutto regolare per il guardalinee ma forse in caso di gol il Var avrebbe annullato per offside. Madrid, non pervenuto. Praticamente inoperoso il portiere svizzero Kobel.
Trionfo Real. Nella ripresa il copione non cambia con il Borussia sempre pericoloso e Courtois protagonista. Il Real, però, comincia a uscire fuori lentamente fino a costruire il gol che sblocca la partita: corner col contagiri di Kroos e colpo di testa vincente di Carvajal. A quel punto, il Dortmund crolla. E’ Kobel a tenere in vita i suoi con grandi interventi, fino all’83’: errore di Maatsen, Bellingham serve Vinicius che segna ancora in una finale di Champions. Un suo gol decise la finalissima 2022 contro il Liverpool. Questo sigillo potrebbe valergli il prossimo Pallone d’oro.
Finale con abbracci, lacrime e gesti commoventi per l’addio di Kroos. Il forte centrocampista tedesco lascia il Real Madrid dopo un decennio di trionfi tra cui 5 Champions, tre delle quali consecutive (2016, 2017, 2018). “Somos los reyes de Europa”, ribadisce la marea bianca madridista giunta a Londra. Mentre a Madrid, grande festa per tutta la notte nella tradizionale Plaza de Cibeles. Tutto questo in attesa del pullman scoperto atteso per domenica con la squadra, la “Decimoquinta”, Carlo Ancelotti e i suoi 6 aiutanti italiani, orgoglio nazionale.