Coppa Italia: contro una Roma in confusione, alla Juve di Sarri basta un tempo
All’Allianz Stadium, Juventus-Roma valida per i quarti di finale di Coppa Italia, dura appena 26 minuti. Dopo l’1-0 bianconero firmato dal solito Cristiano Ronaldo, la Roma incerottata e tecnicamente inferiore alla Vecchia Signora, si scioglie e crolla. Un crollo inammissibile e ingiustificabile che fa tornare a galla vecchi problemi di testa della squadra. Una squadra mentalmente labile. Una squadra che da inizio stagione gioca bene solo un tempo. E infatti nella ripresa i giallorossi puntualmente si svegliano, ma ormai è troppo tardi con la Juve avanti per 3-0. Dopo CR7, segnano Bentancur (primo centro stagionale) e Bonucci. Peraltro, tutte e tre le reti sono gentili regali romanisti a Madama con Florenzi, Cristante e Mancini sul banco degli imputati. Dunque, i campioni d’Italia archiviano la pratica già nel primo tempo. Platonico lo sfortunato autogol di Buffon su gran tiro di Under: il turco centra in pieno l’incrocio dei pali ma il pallone carambola in rete dopo aver colpito il corpo del 42enne intramontabile portierone, autore di splendide parate. Chapeau.
CR7, segna sempre lui: cambiano i tornei ma non le buone abitudini del fenomeno portoghese. Cristiano Ronaldo ha sempre avuto un ottimo rapporto con il gol, in questo momento, però, lui e la rete sono compagni inseparabili. Infatti, dopo la striscia di sette partite consecutive in campionato, l’ex Real segna anche in Coppa Italia; l’unica competizione che mancava all’appello del cannibale lusitano. Apre le danze contro la Roma e indirizza il match anche per i grossi demeriti degli ospiti. Come all’Olimpico il 12 gennaio scorso, la squadra di Fonseca contro quella di Sarri commette troppi errori in fase di possesso palla, evidenziando oltrettutto una grave povertà caratteriale di alcuni elementi della rosa. Salviamo solo Smalling e Diawara.
E a proposito di quest’ultimo, a Trigoria continua a piovere sul bagnato: ecco l’ennesimo infortunio a decimare una rosa tutto sommato di livello. Da valutare il guaio al ginocchio del centrocampista guineano. La Roma, mai vittoriosa allo Stadium e dove non segnava un gol dal 2014, saluta ancora una volta la Coppa Italia con una prestazione scialba.Il club giallorosso ha in bacheca 9 Coppe Italia (solo la Juventus con 13 trionfi ha fatto meglio) ma l’ultima vinta risale a 12 anni fa. Insomma, la tanto agognata “decima” è diventata una maledizione tra eliminazioni umilianti contro lo Spezia e altre figuracce: su tutte il 7-1 rimediato un anno fa a Firenze contro la Fiorentina. Al di là dei dati storici, quella di oggi rimane una Roma spuntata: una compagine che fa possesso palla, rumina calcio ma non tira mai in porta e quando lo fa non riesce a inquadrarla. Crea tanto ma non punge; tanto più quando come stasera manca Dzeko, squalificato. La riserva del bosniaco è un’ameba come il croato Kalinic: un ex calciatore che non trova la via della rete da oltre un anno. Urgono rinforzi, soprattutto alla luce dei tanti infortuni, ma il mercato invernale chiude il 31 gennaio e il tempo stringe. Intanto, la Juventus vola in semifinale di Coppa Italia dove affronterà la vincente di Milan-Torino e da domani potrà pensare alla sfida di campionato contro il Napoli al San Paolo. La Roma invece si avvicina nel peggiore dei modi al derby contro la fortissima Lazio.