Europa League, Napoli: niente impresa. L’Arsenal vince anche al San Paolo e il pubblico contesta squadra e presidente
Ancora un bilancio fallimentare per il calcio italiano nelle Coppe Europee: dopo la Juventus in Champions League, anche il Napoli si ferma ai quarti di finale, di Europa League. Partenopei fuori dall’Europa e fuori da tutto. Il bilancio di Carlo Ancelotti da tecnico degli azzurri è peggiore di quello del suo predecessore Maurizio Sarri che un anno fa contendeva lo scudetto alla Vecchia Signora dopo essere uscito da Champions, ex Coppa Uefa e Coppa Italia. Il Napoli di Ancelotti invece chiude la stagione con un mese d’anticipo: secondo posto praticamente blindato ma rispetto all’anno scorso Juve a +17 punti e a un passo dall’ottavo scudetto di fila già a Pasqua. In sostanza, quest’anno Insigne e compagni non hanno mai seriamente lottato per il titolo nonostante le eliminazioni in Champions, Coppa Italia e ora Europa League. Inevitabile la contestazione e la delusione dei tifosi napoletani al termine della gara con l’Arsenal. Il San Paolo fischia i calciatori e intona cori contro il patron Aurelio De Laurentiis. D’altronde, se alla Juve non può bastare Cristiano Ronaldo per alzare l’agognata Coppa dalle grandi orecchie, al Napoli non può baste un top-manager in panchina per raggiungere traguardi prestigiosi. Servono investimenti sul fronte giocatori per essere competitivi. Non basta confermare chi c’è; la base è importante ma va rinforzata con almeno 2-3 innesti di grido a stagione. A Fuorigrotta, dunque, festeggiano soltanto i Gunners e i mille tifosi inglesi presenti, felici per la qualificazione alle semifinali dove li attende il Valencia che si aggiudica il derby spagnolo col Villareal. Nell’altra sfida si affronteranno il Chelsea dell’ex Napoli Sarri e l’Eintracht Francoforte che fa fuori il Benfica.
La partita del San Paolo. Niente impresa. Dopo lo 0-2 rimediato a Londra nel match d’andata, Napoli sconfitto anche nel ritorno per 1-0. C’è stato poco da fare, la formazione inglese si è difesa con ordine, senza affanni, lasciando poco o nulla ai timidi tentativi napoletani. Pochi tentativi per la verità e nessuno che abbia seriamente impensierito Cech. Il gol di Lacazette poco dopo la mezz’ora del primo tempo ha cancellato del tutto il sogno “remuntada”, gettando nello sconforto i tifosi del “Ciuccio” presenti allo stadio; anche perché poi nei restanti minuti, il Napoli, moscio, spento e stanco, non ha mai dato l’impressione di poter sovvertire il risultato. Intorno al quarto d’ora della ripresa l’episodio che fotografa il momento dei partenopei. Ancelotti richiama in panchina Insigne. La sostituzione con Younes è inaspettata, lo stesso attaccante è sorpreso e nell’abbandonare il campo dice qualcosa a Don Carlo (foto Getty-Gazzetta.it). Lorenzo è furioso, non si siede in panchina e nel lasciare il campo viene coperto di fischi dagli spalti. Tra Lorenzo e i tifosi del Napoli forse il grande amore è finito; soprattutto perchè recentemente Insigne ha fatto capire di voler cambiare aria, cedendo alle lusinghe economiche di alcuni grandi club. Più dura invece la contestazione contro Aurelio De Laurentiis che in tribuna ascolta impassibile gli insulti che gli piovono addosso. Il patron paga un mercato estivo deludente e una sessione invernale di mercato inesistente. Al di là di tutto, il Napoli è crollato dopo la cessione di capitan Hamsik. Solo un caso?